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it.comp.retrocomputing
FAQ
Versione 0.7
5 Settembre 1999 - 04 Giugno 2001

                  =======================================

Introduzione                            [1]
    Il Retrocomputing                   [1.1]
    Psiche del Retrocomputer            [1.2]
    it.comp.retrocomputing              [1.3]
    Le FAQ                              [1.4]
Acquisizione                            [2]
    Individuazione                      [2.1]
    Acquisto                            [2.2]
    Pulizia                             [2.3]
    Riparazione                         [2.4]
Hardware                                [3]
    Atari ST-TT-Falcon                  [3.1]
    Commodore AMIGA                     [3.2]
    Digital VAX                         [3.3]
    Silicon Graphics                    [3.4]
    SUN                                 [3.5]
Riferimenti                             [4]
    RetroSoftware                       [4.1]
    Musei Virtuali                      [4.2]
    Altri Link                          [4.3]
    Libri                               [4.4]
Appendici                               [5]
    SUN Optical Pad                     [5.1]
    RetroFlat                           [5.2]
    MSX Parallel Port                   [5.3]
    Amiga Starup Color Codes            [5.4]
    Misure e Pesi                       [5.5]
    N.U.P.O.                            [5.6]
    Relazioni Sociali                   [5.7]

                  =======================================

[1] Introduzione
----------------

Era impaziente.
Era uno degli ultimi modelli, uno dei piu' veloci, imponenti.
Non vedeva l'ora di iniziare.
Fremeva!
Il primo incontro lo ebbe con SYSTEM, con lui ebbe per primo una serie di
colorite scaramucce, poi ci fu altra gente.
I primi tempi era piuttosto dispettoso, non predeva occasione per
rinfacciare a chiunque che, gli spiaceva, ma proprio quei comandi senza
senso non sapeva come eseguirli, che colpa aveva ha lui se non riuscivano a
farsi intendere?
Ma col tempo imparo' a capire quello che da lui ci si aspettava, e passata
l'euforia iniziale, fece quello che gli veniva chiesto, nel migliore dei
modi possibili. Il modo in cui era stato progettato, in fin dei conti.
SYSTEM si prendeva cura di lui, di tanto in tanto cambiava o aggiungeva
delle parti, per renderlo piu' agile. Lo controllava da cima fondo, teneva
sotto controllo la gente che lo usava.
La teneva sotto controllo anche lui, ogni tanto sbirciava nei loro segreti,
imparava qualche cosa sullo strano mondo li fuori. 
A chi non gli garbava, tirava qualche tiro mancino, per poi assumere un
aria di innocente sufficenza rassegnata quando SYSTEM gli chiedeva cosa
diavolo avesse combinato quella volta.
Un giorno venne collegato ad un cavo, Un cavo particolare, che gli permise
di parlare con altri suoi simili.
Per suo tramite, anche i suoi utenti poterono parlare con gente di tutto il
mondo, e questo lo rendeva contento.
SYSTEM raccontava e riceveva storie degli scherzi che ogni tanto lui e i
suoi simili combinavano. Pazienti e metodici, vero, ma ogni tanto si
prendevano qualche liberta'.
E SYSTEM imparo' a conoscerlo ancora meglio, riusci' a farlo lavorare in
maniera perfetta. Un orologio svizzero non avrebbe avuto che da imparare.
Il tempo continuava a passare, altri fratelli piu' potenti spuntarono in
giro, li sentiva vantarsi sulla rete. Nei momenti in cui non erano fuori
servizio, almeno.
Un giorno, SYSTEM se ne ando'. Lui non pote' vederlo, ma lo seppe,
comunque.  
Il nuovo arrivato non lo conosceva.
Non sapeva come vezzeggiarlo e coccolarlo. 
Non capiva i suoi messaggi.
Tutto quello che sapeva fare, era lamentarsi.
E combinare pasticci.
Divenne triste, perse interesse.
Venne spento e smontato.
Lo portarono in una cantina.
Era buia, in giro giacevano pezzi dei suoi predecessori.
Sue vecchie parti sostituite tempo addietro.
La polvere lo copri'.
Insetti e piccoli animali fecero la loro tana dentro di lui.
Il tempo passava, buio.
Apprave un uomo, prese le sue parti, un po' alla volta le porto'
via. Ci vollero diversi viaggi.
[ "Cara, guarda qui che cosa ho ritrovato oggi!"
  "Oddio, e' che e' quel coso? Dove hai intenzione di metterlo?"
  "Non ti preoccupare, lo metto in studio, c'entra."
  "Si, ma solo dopo che hai ammazzato tutti quegli animaletti che scappano
  fuori!"
  "Ma certo, cara." ]
Venne completamente smontato, pulito con cura, rimontato.
Acceso.
Un metallico colpo di tosse, qualche sbuffo di polvere.
Qualcuno si collego'.
SYSTEM era tornato!

                           --------------------

[1.1] Il retrocomputing

:retrocomputing: /ret'-roh-k*m-pyoo'ting/ /n./  Refers to
   emulations of way-behind-the-state-of-the-art hardware or software,
   or implementations of never-was-state-of-the-art; esp. if such
   implementations are elaborate practical jokes and/or parodies,
   written mostly for {hack value}, of more `serious' designs.
   Perhaps the most widely distributed retrocomputing utility was the
   `pnch(6)' or `bcd(6)' program on V7 and other early Unix
   versions, which would accept up to 80 characters of text argument
   and display the corresponding pattern in {{punched card}} code.
   Other well-known retrocomputing hacks have included the programming
   language {INTERCAL}, a {JCL}-emulating shell for Unix, the
   card-punch-emulating editor named 029, and various elaborate PDP-11
   hardware emulators and RT-11 OS emulators written just to keep an
   old, sourceless {Zork} binary running.

   A tasty selection of retrocomputing programs are made available at
   the Retrocomputing Museum, http://www.ccil.org/retro.

					dal Jargon File, V4.0.0

Ma noi, noi non ci fermiamo agli emulatori.
No, noi andiamo nelle cantine, negli sfasci, nei piccoli negozi
sconosciuti, in cerca dell'hardware, di cio' che si puo' toccare.
Con lo scopo, ovviamente, di rimetterlo nuovamente in grado di funzionare.
Perche'?
Nostalgia dell'infanzia, nostalgia di eventi che non si e' fatto in tempo a
vivere, noia per gli odierni scatolotti privi di stile, chissa'...
I vecchi dell'informatica possono ancora funzionare.
Possono essere ancora usati.
Riaccendeteli, rimanete ad ascoltare opachi rumori metallici, tichettii e
sospiri, sommesse luci ammiccanti, il tempo digitale che parla.
Spegnete per un momento il vostro PC, spegnete le luci, ed ascoltate.

                           --------------------

[1.2] Psiche del RetroComputer

Cosa spinge un essere altrimenti normale a impegnarsi tanto per recuperare
il tempo macchina perduto?

La parola al nostro psicologo, Cavour:

	In origine, volevo indagare su un fenomeno in qualche modo
	analogo: la bibliofilia. Vera malattia, spesso contagiosa (ho
	"diagnosticato" casi di contagio ...;-)), la bibliofilia non
	si può certo ridurre all'amore per la sapienza contenuta nei
	libri stessi (non è, dunque, solo filosofia). La bibliofilia
	trascende l'ordine schiettamente filosofico per divenir amore
	per un oggetto. Il bibliofilo annusa i libri, si innamora
	delle linee, della carta, della rilegatura. Il libro diviene,
	per questo malato, intrinseco oggetto di desiderio.  
	Il retrocomputing non è dissimile dalla bibliofilia. Anche in
	questo caso, si trascende dal valore "funzionale" della
	macchina. 
	
	Noi compriamo questi oggetti non perchè realmente ci servono,
	ma per piacere. Esso piacere deriva, per qualche ragione
	dall'idea platonica o dalla forma aristotelica di computer: da
	ragazzi avevamo il nostro computerino, ci divertivamo un
	sacco, provavamo piacere ad utilizzarlo. Negli anni 80, poi,
	esistevano vere e proprie guerre di religione informatiche:
	distanti dall'idea di Unico Standard, ognuno di noi
	parteggiava per quel particolare home. Tuttavia nella nostra
	mente, divenuta adulta, il fanatismo è divenuto amore
	universale. L'Altro, nemico in gioventù, diviene ora, con o
	senza l'onore delle armi, Alleato, partecipe, complice e
	membro di una grande famiglia.
	
	Così l'odiato Amiga è stato da me cercato con spasimante
	passione; così come per lo Speccy (fui utente Commodore, prima
	della scelta Atariana con l'ST) ... In fondo, anche odiandolo,
	abbiamo sempre ricercato l'Altro, il Rivale della nostra
	macchina di cui eravamo (ed in fondo ancora siamo) "eroici"
	(nel senso bruniano della parola) difensori.  
	Ora, ed ancor di più i nostri figli, non è più possibile
	godere della passione che ci legò indissolubilmente al mondo
	informatico. Oggi le macchine sono tutte tristemente uguali
	(forse il NeXT è l'ultima macchina degna di esser
	collezionata, eccezion fatta per l'iMac), indecorosamente
	standardizzati, spaventosamente banali.
	Il retrocomputing è cosmopolita ...

D'altra parte, molto piu' semplicemente, spiega Piero Cavina:

	Non sono uno psicologo, ma qualsiasi forma di collezionismo ha
	in se' qualcosa di patologico... gli anglosassoni parlano di
	"anal retentive" (hem hem... :-)

	Comunque, se non e' proprio una cosa maniacale, lo si fa
	perche' ci si ricorda dei bei tempi! Come quei professori
	degli istituti tecnici che collezionano radio a valvole, non
	ci vedo troppa differenza ;-))

Puntualizza Giuseppe Gigante:

	Più che altro siamo "Homines Fabres", creaimo da noi quello
	che abbiamo ricercato.
	Io ho sempre desiderato il 500, ed ora c'è l'ho, insieme al
	1200. E' un piacere acuto, diverso dal bibliofilo, perchè non
	siamo attratti dalle linee estetiche, ma anche animati dallo
	spirito di far rivivere, e riportare alla luce, frammenti del
	passato Informatico. Siamo più simili agli Amanuensi,
	recuperiamo, proteggiamo e facciamo rivivere.

	Il retrocomputing parla la lingua dell'intelletto,
	dell'ingegno, del cimento di ricercatori e di tutti quelli che
	ne hanno avuto a che fare. Diverse sono le vie del pensiero,
	diverse sono le piattaforme. Ora il computing parla la lingua
	dell'economia, della standardizzazione, dell'omologazione.
	Siamo gli archeologhi degli schemi mentali, non collezionisti.

	Il collezionista imbalsama, cristallizza. 
	Noi ridiamo la vita (elettronica).
	Ogni volta che Cthulhu accende un Vax, riaccende le speranze e
	le aspettative di chi ha creato quel Vax. Lo stesso dicesi per
	te, Cavour, per Cavina, per me e per tutti gli altri.
	Non importa che sia un login, o un loadwb, o un run, o
	qualsivoglia. La forma è diversa, ma il contenuto non cambia.
	C'è una concezione d'entelechia per i nostri beniamini?
	E' stata già codificata da Cthulhu, il SYSTEM.

Romanticheggia Angelo Fonzeca:
	
	A me spesso piace fare un paragone tra i retrocomputers ed un
	oggetto di antiquariato quale può essere un grammofono...
	Ebbene quest'ultimo paragonato ad un CD-Player di oggi produce
	un suono che fà schifo, l'acustica è pessima e si deve girare
	la manovella per farlo funzionare... ;)
	Però non so se ti è mai capitato di ascoltare
	"quell'aggeggio"... bè le emozioni che sprigiona l'ascolto di
	un vecchio vinile graffiato è una sensazione meravigliosa,
	nostalgica e triste nello stesso tempo che per qualche minuto
	ti fà stare sospeso in un luogo privo di spazio e tempo...
	Il CD-Player questo non lo fà e non lo farà mai, o lo fà al
	limite perchè ti vengono trasmesse delle emozioni dal brano o
	dall'artista che ascolti e non dall'oggetto in se stesso o dal
	supporto utilizzato... la differenza sono "i solchi" e i
	"graffi" del tempo che hanno dato dignità e valore superiore
	ad un oggetto che tecnologicamente vale meno che zero... ma
	che per pura magia "suona", tra l'altro, degli strani dischi
	di materia organica anch'essa "lavorata" dal tempo.
	Allo stesso modo per me i retrocomputers "suonano" ed hanno
	una dignità fornita loro dalle "carezze" del tempo, dal nostro
	amore nei loro confronti e dalla nostra voglia di conservare
	un passato trascorso velocissimamente, e come nel mio caso
	sono in più oggetti che hanno accompagnato la mia giovinezza e
	la mia vita di adulto.
	Ebbene questi "grammofoni tecnologici" non avrebbero valore
	economico se dovessero essere utilizzati per gli stessi scopi
	per cui oggi usiamo i PC, ma il loro valore è la magia,
	l'amore e la dolce nostalgia che essi sanno trasmetterci ad
	ogni accensione... è questo che non ha e non avrà mai prezzo.
	Qui intervengono i "mercenari" che raccolgono, fiutano, ci
	spiano, stimano per noi e poi vendono solleticando la nostra
	inguaribile voglia di possedere quasi con desiderio "sessuale"
	un oggetto( parlo dei collezionisti in senso generale).
	In altri casi alcuni oggetti sono parte del nostro immaginario
	collettivo, come ad esempio l'Altair, l'Imasai (quello di War
	Games) che hanno invece un valore superiore perchè difficili
	da reperire e contemporaneamente status-simbol ed oggetto di
	desiderio di molti, a fronte di pochissimi esemplari...

Per quello che riguarda la mia opinione, limitatevi a non contraddirmi.

                           --------------------

[1.3] it.comp.retrocomputing

	Ah, turisti.

	Benvenuti, benvenuti nelle Lande delle Macchine
	Dimenticate. 
	No, non lasciatevi spaventare dal nome funereo, non
	troverete ad attendervi Non Morti assetati dei
	vostri fluidi, qui non ci sono spettri ansiosi di
	sottrarre altrui quello che da tanto tempo hanno
	irrimediabilmente perduto.

	Vedete, da quella parte, i Monoliti?
	Udite, l'ipnotico ronzio, i melanconici sospiri?
	I Monoliti vivono.
	I Monoliti erano prima che le finestre dell'abisso
	venissero spalancate, rimarrano dopo che si saranno
	richiuse sullo sfacelo blu.
	Riuscite a distinguere la possente figura curva,
	laggiu', con sulle spalle il pesante fardello?
	Lui e' Enrico, il Guardiano dei Monoliti.
	
	Di qua, presto, non capita spesso che si lasci
	osservare... l'avete scorto? 
	Era Yoghi, lo sfuggente Ravanatore.
	No, prego, non toccate, in questo immenso cumulo di
	reliquie e' la sua tana, diventa nervoso quando
	qualcuno mostra interesse per i suoi tesori.
	Un Ravanatore innervisito non e' avversario da
	sottovalutare, neanche per dei valorosi guerrieri.

	Ah, ecco, siamo arrivati nelle Grotte di Alberto.
	La leggenda dice che i bit perduti in modo
	particolarmente tragico finiscano qui, dove possa
	essere donata loro nuova carica.
	Ora sara' meglio non disturbare, vedo Alberto chino
	su dei Tavoli di Simulazione. L'ultima volta che e'
	stato distratto, la simulazione ha devastato interi
	settori prima che un prode Formattatore ristabilisse
	il partizionamento delle terre.

	Certo, potete proseguire da soli.
	Ricordate di fare un salto alle Cave di Silicon, se
	incontrate Giuseppe non mancate di farvi presentare
	le sue Amighe.

	Ma state attenti, non spingetevi troppo in la', non
	oltrepassate mai i confini di Emmemmeu.
	Poiche' niente che passa i confini torna da cio' che
	vi e' oltre.  Niente puo' tornare a raccontare di
	aver visitato la sommersa R'lyeh.
	La mia dimora.

		avvisatamente,
	   	   Cthulhu

E' il newsgroup dove cercare aiuto per quello strano affare spigoloso che non
si sa bene da che parte guardare, dove scambiare trucchi e consigli su come
rimettere in forma un venerando PDP o una piu' giovane SPARC.
Dove trovare software per il riesumato Vic20 o C64.

Ma anche il posto in cui raccontare delle proprie avventure, tristi o
felici che siano.

Compravendita? Ma si, perche' no.

Parlando di una fiera, dopo essersi lamentato dello scarso bottino, SoNic
scrive:

	Se posso azzardare una analisi "sociologica" direi che il
	mercato dell'informatica non e' ancora maturo per queste
	fiere: nessuno sa' quanto vale la roba e puoi trovare prezzi
	esosi per cose che non valgono nulla e prezzi buonissimi per
	altre. Viceversa il mercato dell'OLD RADIO avete visto come
	funziona bene? I pezzi sono limitati e le quotazioni le sanno
	tutti gli appassionati. Credo che per i computer non sara' mai
	cosi: troppa produzione industriale ed apparecchi di troppo
	difficile uso. Una radio puo' essere difficile aggiustarla;
	non trovi le valvole, etc..., ma lo schema e' molto semplice,
	usarla e' facilissimo e non occorre grande preparazione.
	Invece usare un computer vecchio puo' essere impossibile da
	usare anche da un "mago", se non l'ha mai visto prima e se non
	ha il sistema operativo con uno straccio di manuale.  
	Il progetto retorcumputing-FAQ lo vedo proprio in quest'ottica
	di conservazione della conoscenza.

[1.3.1] IRC

E' abitudine per alcuni dei frequentatori del gruppo chiacchierare via
IRC. Se lo desiderate, potete raggiungerci:

	Rete IRC: Azzurra
		(http://www.azzurra.it/irc/italian/server.htm)
	Canale  : #retrocomputing
	Ora     : tarda serata, generalmente dopo le 22:00

                           --------------------

[1.4] Le FAQ

Queste FAQ sono state scritte in codifica ASCII a 7 bit.
Disponibili su rischiesta in EBCDIC a 5 bit.
Ci stiamo attrezzando per la versione su schede perforate.

Manutenzione a cura di:
	Cthulhu 

Disponibile ad:
	http://www.rlyeh.it/it_comp_retrocomputing_FAQ.txt
	
	http://inutile.usr.dsi.unimi.it/it_comp_retrocomputing_FAQ.txt
	http://retrocomputing.iam.it/it_comp_retrocomputing_FAQ.txt
	http://www.ektvision.com/angelmemories/it_comp_retrocomputing_FAQ.txt
	http://www.ipv7.net/retrocomputing/it_comp_retrocomputing_FAQ.txt
	http://www.retrocomputing.net/it_comp_retrocomputing_FAQ.txt
	http://www.revol.it/a2/it_comp_retrocomputing_FAQ.txt
	http://www.rgmconsultants.it/tix/support/faq/it_comp_retrocomputing_FAQ.txt

Con la collaborazione di:
	Tutti i partecipanti di it.comp.retrocomputing, senza distinzione
	di marca, clock e memoria di massa.

Ringraziamenti particolari:
	Ma no, dai, veramente, mi mettete in imbarazzo...

                  =======================================

[2] Acquisizione
----------------

                           --------------------

[2.1] Individuazione

"Ma come diavolo fate a trovare tutta quella roba?"

	Beh e' abbastanza semplice: ci sono vari modi !

 	Sveliamo ora qualche trucco del mestiere.

	1) Innanzi tutto quando si e' in giro bisogna fare ballare gli
	occhi soprattutto alla sera nei giorni antecedenti l'asporto
	rifiuti. Non sai quanta gente butta via perche' non sa' piu'
	cosa farsene.

	2) Visto quanto sopra e ipotizzando che non si puo'
	controllare tatta la citta' basta andare dove arriva la
	merce....... cioe' alla sede della societa' dedita all'asporto
	rifiuti. Normalmente c'e' un cassonetto dedito al contenimento
	di televisori, monitor, computer, videoregistratori,
	fotocopiatrici etc etc etc.  Qui' con un po' di conoscenze e
	sperando che non ti sbattano fuori si puo' operare al
	prelievo. Un trucco per non dare troppo nell'occhio e' il
	seguente: ci si arma di materiale simile da eliminare, o se
	non lo si ha ce lo si procura cercando a fianco dei cassonetti
	i vecchi televisori che la gente butta via, ci si presenta al
	centro di smaltimento rifiuti e si getta il tutto, ma guarda
	caso si trova sempre sempre qualcosa in cambio, ne consegni
	tre e ne recuperi uno o due etc etc etc.
	
	3) Si fa' una ricerce tra tutti i possibili rottamatti ed
	aziende che riciclano materieli ferrosi e non della zona.
	
	La resa:
	il punto 1 e il punto 2 sono praticamente a costo 0 lire.
	Il punto 3 dipende dalle capacita' contrattuali della persona.  
	(Paolo Binotti)

Fermo restando che nessuno puo' impedirvi di usare mezzi molto piu'
efficaci quali il ricatto e le minaccie a mano armata, quantunque
questo non e' assolutamente un invito a provarli.

                           --------------------

[2.2] Acquisto

Se non avete mai acquistato all'estero, quello che probabilmente vi
turba e' come quantificare il costo della spedizione e dei vari
balzelli italici. Ecco qualche esperienza:

	Per i costi dipende dal peso e dai vettori impiegati:
	US Mail
	US International Mail
	UPS
	FedEX
	DHL

	considera che il meno caro e' la posta USA ma se non si usa la
	via aerea si viaggia con la nave e se ti va bene recuperi il
	tutto in circa 1 mese + o - per 15/20 libbre si e' a circa
	$20/35

	Se vai con UPS FedEX o DHL i costi salgono notevolmente si
	arriva anche a $100.00 ma si riceve in circa 1 settimana.

	Per i dazi doganali:
	
	Con la posta USA tutto dipende da dove arriva la merce e dal
	tipo di dichiarazione che hanno fatto alla partenza.
	
	La mia casistica e' la seguente:

	Se arriva a ROMA Fiumicino, il pacco viene aperto e
	controllato a puntino, si paga dazio piu' iva, prendono il
	costo in dollari dell'oggetto piu' le spese di spedizione
	fanno il cambio in lire applicano il dazio e sul totale viene
	calcolata l'IVA. A torta finita calcola il 20/25 % del valore
	dell'oggetto + spese di spedizione.

	Se la merce arriva a Milano Malpensa o Bergamo dipende dalle
	dichiarazioni doganali fatte alla pertenza.

	Il pacco non viene MAI aperto, io ho sempre pagato solo i
	diritti di sdoganamento ammontanti a lire 4000.

	Se arriva con la nave a Napoli il pacco e' aperto e si paga
	dazio ed IVA.

	Con UPS il pacco non viene aperto, si paga dazio e iva sul
	valore dichiarato all'atto della spedizione.

	Con FedEX il pacco non viene aperto, a volte si paga a volte
	no, non ho capito pero' il mistero.
	
	Con DHL il pacco non viene aperto e si paga dazio ed Iva.

	C'e' da dire che con questi ultimi tre vettori si viene
	contattati telefonicamente e si puo' anche rettificare il
	valore doganale con una richiesta scritta in cui si dichiara
	il valore ( che naturalmente puo' essere piu' basso ).

	Il trucco comunque in genere e' di riuscire a fare dichiarare
	che l'oggetto e' o non funzionante o e' per recuperare parti
	di ricambio etc etc e fare dichiarare che il suo valore e'
	inferiore alle 50000 lire italiane ( limite oltre il quale si
	fa' dogana ).
	(Paolo Binotti)

				-----

	Il metodo piu' economico e' con le poste US ( www.usps.com )
	via normale o via aerea.

	La via normale costa meno, ma ci mette di piu', se il pacco e'
	grande ( 50x50x20) viene spedito via nave e arrivera' a Napoli
	o a Genova dove fa' dogana.

	Via aerea arriva a Milano Malpensa o a Roma.

	Teoricamente quando arriva in dogana ci sono da pagare le
	tasse di sdoganamento+ il dazio+l'iva sul valore dichiarato
	dagli USA

	Es 100 $ valore circa 230.000 si aggiunge il dazio ( 12-17 %
	su 230000), sul totale si calcola il 20 % di iva.
	
	Se il valore dichiarato e' inferiore alle corrispondenti lire
	italiane 45000 si pagano solo i diritti doganali di
	sdoganamento di lire 4000.
	(Paolo Binotti)

				-----

	Le tasse di sdoganamento non sono il 12-17%, dipendono dalla
	tipologia con cui viene classificata la merce, ed al massimo
	raggiungono il 5%; il resto e' iva, spese postali ecc. Ad
	esempio i pezzi di ricambio, indicati come tali , hanno un
	tasso molto basso, mentre la categoria computer e' piu' cara
	(4.5%)

	Le paghi solo se il valore dichiarato supera il minimo che
	loro prendono in considerazione.

	L'inghilterra fa parte della CEE, anche se non partecipa alla
	moneta unica, quindi NON paghi l'iva.

	Attenzione pero', se sei una ditta, come nel mio caso, devi
	dichiarare gli importi con i moduli intrastat, affinche'
	l'importazione sia regolare.

	A volte infatti, per prendere un computer da 20 mila lire in
	GB, e' piu' il casino , tra accordi con il venditore che non
	si fida mai, banca che ti succhia il sangue per uno swift,
	dogana che sembra che trasporti droga e fisco che e' piu' il
	tempo che fa perdere che quello che effetivamente ti preleva
	in tasse.

	L'international money order e' un vaglia postale
	internazionale, costa circa 6.000 lire ma impiega un tempo
	incredibile per arrivare a destinazione.  Con us cash ti
	richiedono di mettergli dollari americani dentro una busta e
	spedirla.
	(Alberto Rubinelli)

[2.2.1] Il Money Order

E' simile ad un bonifico bancario.

Ci sono due strade da intraprendere.

1: Si ottengono tutti i dati del venditore, Nome, Cognome, indirizzo
completo, Banca del venditore, Indirizzo Banca, Codice corrente del
venditore, Coordinate bancarie della banca del venditore ( simili alle
nostre ABI e CAB ) e cifra da pagare.

Ci si reca in banca e si richiede un bonifico bancario internazionale
con le info suddette, si paga un tot che varia da banca a banca e il
costo finale e' direttamente addebitato sul C.C. dell'acquirente.

Il bonifico arriva alla banca del venditore in media entro 24/48 ore.

2 Si utilizza il servizio offerto da BidPay ( www. bidpay.com )

Ci si registra con i proprii dati e il dato di una carta di credito.

All' atto del pagamento si compila un form presente sul sito richiedente
i dati completi del venditore, il riferimento all'oggetto che si
desidera acquistare, i proprii dati e  si sceglie la celerita' in base a
cui viene spedito il money order.

Si conferma il tutto e i soldi arrivano direttamnete a casa del
venditore.

Utilizzando questo sistema, moltissime volte il venditore, avuta
conferma del bonifico effettuato via email, spedisce la merce ancor
prima di ricevere direttamente i soldi.

Esiste anche PayPal ( www. paypal.com ) ma non funziona per residenti
fuori dal territorio americano.

Uso sempre questo metodo, rapido, efficace, e soprattutto mai avuto
problemi.

Ah dimenticavo, costa molto meno che fare tutto dall' Italia.

(Paolo Binotti)

                           --------------------

[2.3] Pulizia

La prima cosa da fare quando si recupera un artefatto, umanoide o meno, e'
pulirlo per bene.
Non tanto perche' pulito e' piu' bello (comunque vero), quanto perche'
sporcizia potrebbe voler dire malfunzionamento.
O danneggiamento irreversibile.

[2.3.1] Le interiora

Si parte da dentro, poiche' se dentro non funziona e' inutile pulire il
resto, a meno di non voler riciclare delle parti.
Quindi, smontate il case, plastico o metallico che sia, e mettetelo da
parte. Possibilmente non in cucina o sul letto.
Smontate ogni singola scheda o apparato che vi riesce di raggiungere,
segnatevi eventualmente la posizione dei vari cavi/cavetti, e se avete
paura di perdre le viti, o di non ricordare dove fossero messe, rimettetele
nella loro sede dopo aver estratto cio' che esse bloccavano.

Se ci sono tracce di umidita', lasciatele asciugare, o usate un phon per
accellerare i tempi. Se le tracce coinvolgono circuiti stampati, fate
attenzione: ci potrebbero essere delle piste interrotte o dei componenti in
ammuffimento (tipicamente i condensatori elettrolitici delle sezioni di
alimentazione).

Ora, la cosa migliore sarebbe avere un compressore. Se non lo avete,
arrangiatevi con aspirapolvere e pennello.
Fate piano, eh!
Se siete allergici alla polvere, cambiate hobby.
La cosa piu' importante e' rimuovere la polvere che tappa condotti
d'areazione o ventole, eliminare i vari resudui ferrosi, probabilmente
nocivi, che si sono depositati qui e la', nidi di ragni e api.

Se la struttura e' VERAMENTE sporca, si puo' anche meditare di metterla
sutto una doccia. In questo caso e' d'obbligo rimuovere quanti piu' parti
elettroniche possibili, ed attrezzarsi in modo da poterla asciugare
rapidamente.

Armatevi di spray disossidante, e date una spruzzata ad ogni connettore che
potete vedere.

[2.3.2] L'occhio vuole la sua parte

Spesso la maggior parte del nerume che potete vedere su un case e' polvere
secolare semi fusa dal caldo. A volte fango, terra.
Questi sono facili da levare.
Purtroppo, a volte c'e' vernice, macchie di liquami sconosciuti, graffi.

In ogni caso, potete cominciare da un bel lavaggio sotto una doccia, magari
con acqua calda, aiutandovi con una spugna.
In questo modo gia' buona parte della monnezza se na scola via
placidamente, e aiutandovi con il getto della doccia risulta piu' facile
pulisre fessure, feritoie, angoli (tornano molto utili quelle doccie con il
diffusore multi-getto, dotate di funzione 'idromassaggio').
Oe', stiamo parlando del guscio di plastica/metallico completamente
svuotato, eh!

[2.3.2.1] Facciamo il bagnetto...

Senza che lo asciughiate, potete gia passare alla fase successiva.
Quale detergente usare ora?
Secgliete pure:

	Sapone Marsiglia e spazzolino di plastica: risultati garantiti!
	(Davide G.  Borin)

	Io uso un prodotto tedesco che distribuisce una ditta di Bolzano:
	lo chiamano volgarmente "pulitore universale", ma il nome chimico
	e' losoxinat forte. E' a base naturale, acido citrico ed altre cose
	del genere, va diluito moltissimo e costa 28.000 a bottiglia da 1
	litro.
	Ho cominciato ad usarlo per pulire i monitor infognati dei clienti,
	ed il risultato e' superlativo, idem con le tastiere.
	(Alberto Rubinelli)

	Io uso il Cif, quello in crema: è un "detersivo" per piastrelle e
	pavimenti.
	Essendo a base di ammoniaca, sbianca praticamente tutto (plastica
	compresa).
	Sono riuscito ad ottenere dei buoni risultati, ma contro la
	plastica ingiallita dal sole, c'è poco da fare...
	(Marco Bottari)

	Bref Professional. Lava e smacchia, pure la nicotina.
	(Giuseppe Gigante)

Fate attenzione a detergenti o composti piu' aggressivi... l'acquaragia
torna utile per macchie di vernice, ma potrebbe squagliare leggermente la
plastica ed opacizzarla, se e' trasparente.
D'altra parte, la trielina potrebbe tornare utile per mascherare un po'
spaccature (magari reincollate con colla da modellisti), anche se rimane
comunque la cicatrice.

[2.3.2.2] Giallo e' bello?

Ovviamente no, forse qualcosa si puo' fare:

	Per la plastica ingiallita l' unica soluzione e' la trielina ma va
	usata con un carta assorbente che non speli altrimentivi rimane la
	carta attacata alla plastica sulla parte ingiallita dal solo
	dovrete fare "solo" una passata con il panno molto inzuppato
	poiche' alla seconda vi si sciupa la plastica la pressione deve
	essere forte e decisa. In questo modo potetetornare al colore
	originale.
	State attenti perche' si rischia di fareun vero porcaio.
	Io ho rivisionato una ventina di monitor "abbronzati" Pakard Bell
	(Erano stati in una fiera in Olanda sotto il Sole) dopo i primi due
	che sono venuti una schifezza gli altri sono venuti bene.
	Vi consiglio di fare delle prove su delle parti non in vista
	(Davide Barlotti)

	Vi volevo segnale questo prodotto per pulire la plastica
	"ingiallita": Si chiama G.R.S. ed e' un prodotto professionale per
	la pulizia (me lo ha dato mio padre che ha un' impresa di pulizie).
	Questo prodotto (deve essere una mistura con una percentuale di
	acido muriatico !!) lo dovete spruzzare sulla plastica  lasciare
	agire per circa 1 minuto e poi pulire. 
	Vi assicuro che e' il prodotto piu' indicato per togliere il giallo
	senza arrivare a sciupare la plastica cosa che invece
	puo' succedere con la trielina
	(Davide Barlotti)

	Se volete una dritta:
	Lavare le schede accuratamente con il solvente che si usa per il
	lavaggio dei motori ( moto, auto ) senza lasciare immerso il
	tutto per piu' di 10 minuti, indi sciacquare abbondantemente in
	acqua corrente fintanto che l'acqua di scolo non appare piu'
	color latte.
	Assciugare con aria compressa e il tutto torna come nuovo.
	Il trattamento funziona anche per togliere qualsiasi traccia di
	pasta ossidante, colla di etichette, rudo di molteplice tipo etc
	tec.
	Fermo restando che l'optimum per le etichette incollate e' la comune
	benzina super.
	(Paolo Binotti)

[2.3.2.3] Etichette

Mai lottato con etichette infami che non ne vogliono sapere di
levarsi, o lo fanno un pezzo alla volta, o lasciano colla e residui
ovunque? Beh, la prossima volta, ricodate:

	Per togliere le etichette dalle videocassette (quelle
	professionali hanno delle etichette molto grandi) io ho ancora
	una boccettina di un aprodotto che si chiama "Ragolabel" della
	milanese Ragom, che produce tra l'altro spray per la pulizia
	di schede e chassis, nonche' parecchie altre cose carine.
	(Darmok)

	IO utilizzo il phon! ;)
	(Donatello Rizzo)

	Il sistema migliore e infallibile per togliere le etichette
	incollate e' la comune benzina verde o rossa.
	Toglie qualsiasi genere di colla.
	(Paolo Binotti)

	Io faccio una o due foto delle suddette etichette, per
	testimoniare lo stato di arrivo, e poi elimino immediatamente
	con il Neosol 5
	(Alberto Rubinelli)

	Marca: CRC
	Scolla Etichette
	Label Off
	Scioglie il collante degli autoadesivi e altri.
	(Marco RHPS)

	Io utilizzo un prodotto a base di alcol isopropilico: si
	chiama TERGITUTTO-TERGEX della SUTTER.
	Basta inzuppare l' etichetta e scioglie qualsiasi adesivo.
	E' migliore dell' alcool etilico perche' non evapora
	velocemente, ma non va assolutamente usato su superfici di
	plastica nere e rugose, in quanto contiene un lucidante
	(bianco) che lascierebbe striature.
	E' ottimo anche sull' inchiostro delle biro.
	(Rick69)

	Usando il solvente per lavaggio motori sulle parti in plastica
	bisogna fare molta attenzione, ci sono delle plastiche che si
	ammorbidiscono, specialmente se il solvente e' nuovo, quindi
	fare il lavoro... in fretta.
	(Paolo Binotti)

[2.3.2.4] Macchie, scritte e sigarette

Io *ODIO* chi fuma e chi scarabocchia a penna direttamente sulla
plastica:

	Oggi ho trovato una buona soluzione per togliere le macchie
	indelebili dai cabinet dei miei beneamati.
	Mi sono comperato una matassa di lana ferrosa, quella che
	usano i restauratori di mobili per togliere le macchie. E' una
	specie di cotone ferroso che gratta via con estrema
	delicatezza e non rovina i cabinet.
	Il nome non lo conosco, l'avevo presa per restaurare un mobile
	al Leroy Marlin di Brescia. La uso a secco ed e' ottima sia
	per le parti in plastica che quelle ferrose. Essendo
	incredibilmente fine, bisona stare attenti che durante l'uso
	perde un p. di polvere ferrosa, occhio ai contatti.  Per le
	parti in ferro o i contatti elettrici, toglie completamente
	l'ossidatura. Serve un momento di pazienza ma da dei risultati
	veramente eccezionali.
	(Marini Cesare)

	Io di solito per togliere l'indelebile utilizzo un solvente
	per sciogliere l'inchiostro, e poi acqua saponata per
	togliere.
	(Alberto Rubinelli)

	Per le tastere e' tassativo smontarle pezzo a pezzo, togliere
	tutti i tasti lascairli in ammollo per 30 minuti in acqua
	tiepida con un pizzico di sapone liquido neutro, indi
	spazzolarli uno a uno con un pennello a setole corte e dure e
	il gioco e' fatto.
	Diventano nuove.
	(Paolo < Yoghi the Bear >)

	Rimedio Gigante #2 dopo aver irrorato con aria compressa il
	touchpad (piano!), per eliminare il pulviscolo, prendi una
	penna biro, o una bacchetta d'ambra, strofinala con un panno
	di lana, ed avvicinala al touch passandola delicatamente
	moltto vicino ai bordini della superfice...
	(Giuseppe Gigante)

	
	Per una pulizia generica delle superfici (in particolare
	contro la nicotina) io ho trovato un prodotto che e' una
	cannonata: FULCRON della Arexons
	Sinceramente trovo che sia molto piu' efficace di molti
	solventi (trielina, acetone, acqua ragia) e molto meno dannoso
	(non attacca la plastica ne' emana miasmi).
	Andrebbe diluito, ma io lo applico a spray e poi spazzolo con
	spazzolino a setole dure.
	Avvertenza:
	Prima di sciacquare, bisogna lasciare agire il prodotto su
	tutta la superficie in maniera uniforme (spazzolare bene)
	altrimenti, se spruzzate e sciacquate subito, succede che
	rimane l' alone pulito dove avete spruzzato il prodotto, e il
	resto rimane sporco e nemmeno asciugando e ripassando il
	prodotto si riesce a riscioglierlo.
	La nicotina e' veramente il suo mestiere! :)
	(Rick69)

[2.3.3] Testimonianze: Angelo Fonzeca

Alcune delle cose più fastidiose con cui ci si può scontrare all'atto
di un incontro ravvicinato del 3° tipo con un retrocomputer sono la
polvere, lo sporco nero e putrido, il "giallore" ed i circuiti
incrostati.
Dopo aver applicato alcuni suggerimenti letti qui nella FAQ, che hanno
sortito il loro effetto ma che mi hanno fatto venire i muscoli di
Stallone, ho avuto la fortuna di incontrare(per caso) in ferramenta
una tipologia di prodotti chiamati comunemente "sgrassanti" che hanno
risolto tutti i miei problemi.
Tali prodotti hanno infatti il compito ingrato di "uccidere"
velocemente e senza fatica il "marciume"... ma anche di mangiarsi le
vostre mani se non utilizzate i guanti! :)
Io uso in particolare 100 USI della ? il quale è un prodotto
estremamente concentrato che (teoricamente) và diluito in acqua per
pulire tantissime cose.

Sui retrocomputers io lo utilizzo per i seguenti scopi:

1) Pulizia dei case

  1.1) Istruzioni

	Diluire il prodotto con nessuna o pochissima acqua, prendere
	uno spazzolino da denti (non il vostro altrimenti al
	successivo utilizzo i cari dentini diventerebbero trasparenti,
	al più prendete quello della dentiera del nonno :]] ),
	bagnatelo con "cotanta" sostanza e "spazzolate" il
	retrocomputer, vedrete che lo sporco si dissolverà in un
	niente... nel caso in cui il nemico dovesse essere un pò
	insistente, usate il prodotto allo stato puro e lasciatelo
	agire per un pò (non troppo altrimenti a volte si toglie il
	colore).
	In entrambe le situazioni risciacquate più volte con acqua.
	Il prodotto è riapplicabile a piacimento ed è utile anche per
	ridurre il giallo delle plastiche.

  1.2) Avvertenze

	Agire con cautela sui case metallici perchè può staccarsi la
	vernice o possono apparire macchie bianche; se non siete
	sicuri, agite su una parte non visibile del "mostriciattolo"
	per verificare alcuni eventuali effetti nefandi!
	Ricordate che quando trovate un retrocomputer non è detto che
	nell'arco della vostra vita ne ritroverete uno identico! ;)

2) Pulizia delle tastiere

	Croce e delizia di un buon retrocomputerista è la pulizia
	delle tastiere.

	Molti usano smontarle tasto per tasto, altri lavarle con
	alcool, altri ancora le lasciano così come sono pur di non
	fare questo ingrato lavoro.
	Io ho risolto il problema utilizzando il prodotto di cui sopra
	in questa maniera:

	Prendo un pennellino ( quelli per dipingere, con setola molto
	morbida ) lo intingo nel prodotto allo stato puro, "strizzo"
	il più possibile tale pennellino e poi lo comincio a passare
	sui tasti.
	E' importante stare attenti a non far scolare sostanze nei
	circuiti, e di intingere/strizzare ogni tre-quattro tasti il
	pennellino nel prodotto.
	Dopo aver passato "l'ammazza sporco" su tutta la tastiera,
	lascio agire un paio di minuti.
	Allo scadere di tale limite di tempo, prendo uno straccio
	morbido e lo passo insistentemente più volte sulla tastiera
	per rimuovere il "mangiatore di mani".
	Infine lavo per bene il pennellino, lo strizzo e lo passo sui
	(e tra i) tasti senza far colare acqua; per magia lo sporco
	sparirà velocemente!  Asciugo il tutto con un panno morbido.
	Questo metodo funziona su quasi tutte le tastiere, è indolore
	se si seguono attentamente le istruzioni.
	Nel giro di dieci minuti i "mostri" sono più belli di quando
	sono usciti dal negozio anni e anni e anni e anni e anni e
	anni fa! ;)

3) Pulizia dei circuiti

	Qui non si utilizza lo sgrassante, altrimenti sono cavoli
	amari! ;) Bando alle ciance! Una delle cose più importanti
	quando si ripara un retrocomputer è sicuramente preservare le
	parti elettroniche.
	Il mio metodo di pulizia quando i suddetti retrocircuiti sono
	"incrostati", è di rimuovere quanti più circuiti integrati
	"zoccolati" possibile e pulire il tutto con un pennello a
	setole grosse intinto nell'alcool.
	Il vantaggio è che tale sostanza asciuga presto e se non
	cosparsa in quantità industriali non arreca danni.

3.1) Le solite avvertenze

	* State attenti alle parti in plastica che possono opacizzarsi
	* Evitare di cospargere di alcool le EPROM et similia ( Leggi:
		"scarrafoni" con tante zampette e con una finestrella
		sul dorso :] )
	* Se il circuito è cosparso di vernici trasparenti, il tutto
		potrebbe diventare appiccicoso e creare inconvenienti
		successivi, è quindi bene verificare prima di
		procedere!
	* Se non è il vostro giorno fortunato... lasciate perdere e
		dedicatevi domani a questa operazione! ;)

[2.3.4] Testimonianze: Lupin III

Scusate l'intrusione, ma forse posso essere d'aiuto a qualcuno.

Io di solito utilizzo del semplice dentifricio alla menta del tipo non
granuloso... i risultati sono ottimi. L'idea mi è venuta odorando un
prodotto della CellularLine: si tratta di una bomboletta bianca con il
logo rosso che spruzza una sostanza in tutto e per tutto simile al
dentifricio. Non trovandola in giro (me l'aveva mostrata un amico che
lavora in un centro assistenza) ho fatto da me. ;-)

Un mio amico inoltre mi ha consigliato di provare una miscela composta
da 9 parti di acqua tiepida e 1 parte di candeggina... mi ha
assicurato che scrosta la qualsiasi, ma ancora non ho provato.

Da tenere in considerazione che quando voglio pulire qualcosa il 99%
delle volte lo "faccio a pezzi", poi inizio a
sgrassare/pulire/lucidare pezzo per pezzo e infine rimonto.

Alla fine i risultati sono ottimi!

                           --------------------

[2.4] Riparazione

[2.4.1] Restauri in Vetroresina

Non e' niente di difficile; basta aver fatto un po di modellismo; in
tale ottica consiglio di acquistare la rivista "aerei modellismo" (aerei
statici) che e' molto specialistica ed illustra le tecniche di
verniciatura ad aerografo con risultati impressionanti (tali tecniche
sono applicabili anche per riverniciare i computers).

Per le tecniche di stampaggio, brevemente si fa cosi': per ipotesi devo
clonare un coperchio di un mouse...  se ho l'originale, lo cospargo di
cera distaccante (tralascio il gelcoat per semplicita'); poi stendo
sopra un taglio di tessuto in fibra di vetro che poi "spennello" di
resina epossidica bicomponente.
Faccio asciugare, e quindi tolgo il tessuto.
Ho cosi' lo stampo in negativo.
Ripeto il tutto nella superfice concava ottenuto et voila'... ecco il
clone del coperchio del mouse.
La parte a contatto della cera distaccante rimane ben distesa, mentre
dall'altra parte di vede la trama del tessuto e le spennellature, ecco
perche' e' necessario il doppio passaggio.

Se non ho l'originale, devo fare una forma a perdere in balsa od altro
materiale.

Il gelcoat servirebbe per ottenere superfici specularmente lisce, ma
visto che tutti i computers sono a superficie porosa, non importa
usarlo.

Il pezzo va poi rifilato ai bordi, eventualmente stuccato e scartato.

Vi giuro che se andate a vedere l'altra rivista "modellistica" che parla
di modelli dimamici, vi renderete conto cosa si puo' ottenere con tali
tecniche.

Le mie esperienze sono limitate, perche' sono intimorito dai vapori
tossici della resina epossidica, ma se si usano maschera, guanti ed
aerazione non si corrono rischi.

Per la verniciatura, consiglio di usare i colori della lifecolor o della
tamiya acrilici che si diluiscono in acqua.
Un aerografo medio, costa poco, e si puo' usare un compressore con
riduttore di pressione per l'aria.

E' importante stendere alla fine una mano di vernice trasparente per
fissare il colore.

Naturalmente, i risultati sono variabili a seconda del tempo che uno ci
perde e dal tipo di oggetti.
(Raveneau de Lussan)

[2.4.2] Testimonianze: Angelo Fonzeca

La cosa migliore da fare è comperarge una stazione di saldatura a
temperatura variabile, ce ne sono di diversi tipo economiche e non...
La caratteristica più importante è che la punta sia sottile ed
alimentata a 24Volts in modo da evitare di inviare alte tensioni sulla
componentistica, la punta inoltre dovrebbe essere di rame e rivestita.

Le stazioni un pò più costoselle sono le Weller molto buone e
funzionali.... io ho optato invece per una economica Konig che si
vende presso la catena GBC e con cui mi trovo veramente bene... ha
tutte le caratteristiche di cui dicevo prima e mi ha aiutato a
riparare molte macchine...

Tale attrezzatura ti servirà sia per saldare i componenti che per
dissaldare...

Per la prima necessità basta solamente utilizzare un buono stagno,
fare un pò di pratica e vai tranquillo... mi raccomando i circuiti
integrati sostituiscili con uno zoccolo e poi mettici il nuovo
integrato... ;)

Per dissaldare io uso mettere un pò di stagno su un piedino alla volta
degli integrati, sempre uno alla volta riscaldo nuovamente i piedini
dopo qualche secondo ed aspiro con la pompetta succhiastagno... poi
smuovo i piedini se rimangono leggermente attaccati alla MOBO e con un
piccolissimo cacciavite faccio leva sino a che l'integrato esce
fuori... poi "zoccolo" il tutto e inserisco il sostituto ;)

Così ho riparato ad es. Apple ][c, Commodore 64SX, diversi C64... se
hai pazienza ad aspettare qualche secondo per ogni piedino che
dissaldi, le CPU escono fuori sane e salve...

Per le SMD non ho da darti consigli in quanto non ho l'attrezzatura
adatta e poi ti dirò che quel tipo di tecnologia mi sta già antipatica
in quanto già troppo moderna per i miei gusti... :)))
Esempio di questa tecnologia è il Commodore A600 che mi rifiuto di
riparare... :)))

                  =======================================

[3] Hardware
------------

                           --------------------

[3.1] Atari ST/TT/Falcon

>>> di Cavour.

[3.1.1]

I computer Atari della serie ST nascono nel 1985 progettati dalla mente di
Shiraz Shijvi, lo stesso progettista del C-64 e del Vic-20. Ora il progetto
ST è definitivamente chiuso. Si possono tuttavia trovare informazioni a
partire dal link:
	http://www.atari.org

[3.1.2] Modelli e specifiche
La serie ST deve il suo nome ad un acrostico che ne descrive l'architettura
di sistema. ST, infatti, sta per Sixteen/Thirthrytwo, ovvero
Sedici/Trentadue, le caratteristiche del processore 68000 cloccato a 8 Mhz,
il cuore dei primi ST.  Il primo Atari ST fu il

- 520 ST : 68000 a 8 Mhz, 512 Kbyte di RAM, tastiera separata, un lettore
  floppy da 3,5'' 720 Kbyte, coprocessore Yahmaha per la generazione di
  suoni, interfaccia DMA per collegare periferiche esterne, porta
  cartuccie, modulatore TV integrato, porte MIDI, risoluzioni video 320x200
  a 16 colori (palette 512 colori), 640x200 a 4 colori, 640x400
  monocromatica (richiede monitor SM 124 o SM 144 dedicato).

Queste caratteristiche rimasero per lo più invariate con l'introduzione dei
modelli successivi

- 1040 ST : come il 520 ma con un mega di RAM e sistema operativo (TOS 1.0)
  residente in ROM. sparisce la tastiera separata: il case ora è integrato
  (simile all'Amiga 500) di color grigio, col floppy sulla destra, porte
  MIDI e cartuccia sulla sinistra, e tutti gli altri ingressi/uscite sul
  retro.

- 520 & 1040 STF : come il precedente, ma con Sistema Operativo in ROM
  aggiornato alla versione 1.2.

- Modelli Mega ST 2 e 4 : modelli pensati per l'utenza professionale,
  dotato rispettivamente di 2 o 4 Mega di RAM; espandibili con Hardisk
  esterno (Megafile da 30 Mega, da 60 Mega e da 44 Mega rimovibile !). Fu
  introdotta, insieme a questi modelli, anche una buona stampante laser,
  l'SLM 804, in grado di stampare a 300 DPI. La serie Mega, con vari
  accessori, rappresentava l'offerta Atari per il Desktop Publishing
  professionale (fu commercializzata, pure, una interfaccia Lynotronic).

- STacy : in pratica un 1040 portatile (o meglio, trasportabile ;-)) con
  uno, due, o quattro mega, con hard disk opzionale. Era l'unico portatile
  ad avere di serie le porte MIDI, e questo ne fece una attrattiva per
  molti musicisti. Era molto caro, e oggi è davvero raro.

- 520 STFM : come il 1040, con un mega di RAM, con Sistema Operativo TOS in
  versione 1.4 nazionalizzata (anche in italiano), con tastiera pure essa
  nazionalizzata.

- 1040 STE : come il precedente, ma con Sistema Operativo in versione 1.6,
  un coprocessore dedicato (il Blitter) per velocizzare giochi ed
  animazioni, una palette incrementata a 4096 colori, audio fortemente
  migliorato. Tuttavia, furono pochi i giochi che sfruttarono appieno le
  nuove caratteristiche degli STE (ricordo Wings of Death, ad es.) per
  mantenere una compatibilità con i vecchi ST.

- STBook : il notebook ST ! Leggero e compatto, con un buon monitor, floppy
  esterno ed una autonomia fantastica per i primi anni novanta (4/6 ore !).
  In Italia, vendette meno addirittura dello Stacy. Raro, è sempre stato il
  mio sogno nel cassetto ...

- Mega STE 2 e 4 : macchine dall'estetica stravagante, furono la naturale
  evoluzione dei vecchi Mega. Avevano due o quattro mega di RAM, la
  possibilità di montare un hard disk SCSI interno, un clock raddoppiato
  rispetto ai più vecchi ST (16 Mhz). Il sistema Operativo fu riscritto per
  sfruttare le possibilità della nuova macchina tanto da meritare la major
  release (TOS 2.0). La macchina non ebbe il successo sperato, ma fu la
  base per il velocissimo TT.

- TT : Un super ST, con l'identica estetica del Mega STE, con processore
  68030 cloccato a 16 Mhz (anche stavolta, il nome traeva origine
  dall'architettura del processore, ora completamente Trentadue/Trentadue).
  Aveva risoluzioni video in standard VGA (640x480 a 16 colori e 1280x960
  monocromatica) e la SCSI, ormai standard. I modelli più recenti,
  montavano un floppy finalmente da 1,44 mega.

- Falcon 030 : Descritta da Atari come una "Wow Machine", il Falcon doveva
  rappresentare il successore del 1040. Stessa estetica, stesso case, ma
  caratteristiche superiori a quelle del TT: processore 68030, grafica a 65
  mila colori, alta risoluzione (640x480) a 256 colori, coprocessore
  Motorola DSP 56k, presa LAN (compatibile con quella del TT e del Mega
  STE). Era il sogno proibito di tanti atariani; purtroppo nel 1992, anno
  di nascita del Falcon, la casa di Sunnyvale cominciava il suo lento
  declino ...

[3.1.3] Sistemi Operativi e Software

Il sistema operativo presente in ROM sulla serie ST e sul TT è il TOS (The
Operative System, oppure, per i maligni, Tramiel Operative System, dal nome
del presidente della Atari, Sam Tramiel). Trattasi di un SO monotask, con
chiamate di basso livello simili a quelle dell'MS-DOS (cosa che facilitava
il porting di applicazioni da DOS a TOS e viceversa), con una interfaccia
grafica di nome GEM, che inizialmente uscì, con scarso successo, su
macchine Intel.

Oltre al TOS però, già agli inizi degli anni Novanta, erano disponibili
altri due sistemi operativi freeware multitasking: il porting ST di Minix
(che funzionava a partire dal 1040) e il MiNT (Mint is not TOS ...).
Quest'ultimo era un SO Unix-lime ma compatibile con le applicazioni TOS. E
proprio il codice di MiNT sta alla base del kernel del MultiTOS, il sistema
operativo del Falcon. Esso era multitasking e presentava una interfaccia
grafica sempre GEM ma rinnovata nel look&feel, con icone a colori e
finestre con effetti 3D.

Altro ambizioso progetto Atari, che ben presto però entro a far parte della
non invidiabile categoria dei vapourware, fu l'Atari System V.  Doveva
essere un porting di UNIX su macchine TT e a tal fine fu pure realizzato un
super monitor monocromatico da 19''. Eccetto qualche demo, l'Atari System V
venne abbandonato dalla ditta di Sunnyvale.

In qualche modo legato al progetto precedente l'Atari Transputer, ovvero
una macchina multiprocessore a basso costo per applicazioni high end.
Doveva eseguire l'Atari System V. Di questa supermacchina vennero prodotti
solo pochissimi esemplari (in pratica dei prototipi) distribuiti, nel 90 %
di casi, in centri ricerche negli Stati Uniti. Su questa macchina aleggia
un alone di mistero (non l'ho mai vista, nemmeno in foto)che la rende una
dei computer più rari e desiderati dall'amante del retrocomputing.

Mentre scrivo, è disponibile, per il TT, un porting di Linux.

Esiste, naturalmente, una vasta ed eterogenea offerta software per i
computer della serie ST. Le porte MIDI integrate hanno contribuito a
rendere l'ST la macchina di riferimento per i musicisti. Come logica
conseguenza, proprio in ambiente TOS/GEM sono nati software musicali di
alto livello, come ad es. Cubase, Notator e Band in a Box. Altro punto
forte nel settore professional di Atari è il Desktop Publishing. Abbiamo un
word processor potentissimo, veloce come Redattore 3 (uno dei migliori WP
che abbia mai visto su qualunque piattaforma !) che si affianca bene ad un
programma di DTP completo e potente come Calamus.

Fino al TT compreso, l'offerta DTP Atari verteva quasi esclusivamente su
prodotti  per la realizzazione in bianco/nero. Col Falcon e con Calamus SL,
Atari propose una soluzione anche per il DTP a colori.  Anche programmi
blasonati in ambiente MS-DOS, come WordPerfect e Borland Turbo C furono
portati in ambiente ST.

Discorso a parte è l'emulazione su ST. Esistevano soluzioni davvero
sorprendenti. Delle cartucce come Spectre GCR o delle schedine come AT-Once
potevano trasformare l'Atari rispettivamente in un Mac Plus o in un PC 286.
Esistevano, per i medesimi ambienti, anche emulatori solo software; ricordo
Spectre (Mac) e PC-Ditto (MS-DOS). 

In ultimo, ma non ultimi, i giochi. Da sempre Atari è associata a macchine
esclusivamente realizzate privilegiando l'aspetto ludico. Ciò non vale per
la serie ST anche se, naturalmente, su questa piattaforma sono disponibili
migliaia di giochi per tutti i gusti.

[3.1.4] Dove Trovarli

Come già ricordato, la diffusione dell'ST in ambito musicale, fa sì che il
collezionista possa sperare di trovare qualche macchina Atari presso studi
di registrazione audio, o presso qualche musicista da piano-bar.  Ora per
questi compiti vengono utilizzati in genere computer Macintosh: è dunque
possibile riuscire a comprare a poco prezzo gli ST scartati.  Si può
provare a vedere anche in qualche service di stampa: ricordo che c'erano
degli Atari Publishing Centers a Roma, Milano e Bologna. Si può infine
provare presso negozi di articoli musicali.
Per chi ha la possibilità, consiglio di provare a cercare in Germania; lì
l'Atari ST ebbe una diffusione mostruosa, tanto che la fiera annuale della
Atari corp. si teneva a Duesseldorf. Si può anche trovare qualche annuncio
sul newsgroup comp.sys.atari.st (annunci che, peraltro, sono per la maggior
parte di persone inglesi).

[3.1.5] Commenti e curiosità

Il mio primo ST fu un 520 STFM. Quella macchina, con TOS 1.4 in italiano,
aveva il logo Atari, nel menu "Informazioni su ...", a colori cangianti. Ed
in effetti i TOS 1.4/1.6 vengono anche detti "Rainbow TOS".
Quando invece uscì il primo ST, la stampa lo definì scherzosamente
"Jackintosh", dal nome dell'allora presidente dell'Atari Jack Tramiel.
Infatti il SO Atari sembrava scopiazzato dal MacOS (ad es. quando va in
crash, anche l'ST lancia le bombe ...). 
In conclusione, consiglio di provare un qualsiasi emulatore Atari ST (ve ne
sono freeware per DOS/Windows, Macintosh e Linux) per rendervi conto del
look & feel dell'ambiente operativo. Se vi affascinerà, come ha sempre
affascinato me, sono sicuro che farete di tutto per averne uno.  Se
riuscite, procuratevi anche un hard disk Megafile, poichè programmi come
Calamus danno molta più soddisfazione installati su disco rigido.
Ovviamente, se non sarete stati tanto fortunati da esservi procurati un TT
od un Falcon ... ;-)

[3.1.6] Links

http://www.atari.org  - qui trovate tutto ...

news://comp.sys.atari.st   - se cercate informazioni tipo "Come posso
installare Linux sul mio 520 ST " ;-) ?

                           --------------------

[3.2] Amiga

>>> di Giuseppe Gigante, 9 Novembre 1999.

[Disclaimer]

La faq è "open source"; chiunque può copiarla, pubblicarla, faxarla,
affiggerla sui muri, elaborarla ed integrarla, purché sottostia alla
seguente condizione: Che i nomi degli "autori" non siano esclusi.

I marchi citati appartengono ai loro proprietari.

--------
Amiga Faq 1.0e a cura di Giuseppe Gigante, ovvero ciò che dovete sapere
prima di
aprir bocca e sprecar fiato.
-------
Con la collaborazione (involontaria) di Andrea Mansella, Demis Gallisto,
Daniele Gratteri,
Fabio Benedetti, Antonio Mule' ,Marco Casavecchia ,Giorgio Signori e tutti
gli Amighisti di it.comp.amiga.
----
Indice.
Sez.1 - Hardware & c.
D1.0: Cos'è Amiga?
D1.1: Che Amiga ci sono stati? Ce ne sono ancora?
D1.2: Cosa ci posso fare?
D1.3: ho cambiato hd al mio PC: posso riutilizzare quello vecchio sul mio
A500?
D1.4: posso collegare il mio A500 al monitor del P.C.?
D1.5: posso usare il mio vecchio A1084 sul P.C.?
D1.6: Ho rotto l'alimentatore, posso sostituirlo con uno per PC ?
D1.7: Cosa posso collegare alla PCMCIA di A600/1200?
D1.8: Ho rotto il driver floppy di Amiga, come posso fare?
D1.9: Che cosa vogliono dire quei colori al boot?
Sez.2 - Software & c.

D2.0: Che cosa gira su Amiga?
D2.1: Ho una serie di dischi con dati e programmini vari: come faccio a
trasferirli sul P.C.?
D2.2: Posso leggere scrivere formattare, dischi fissi, zip cartucce varie di
PC,
MAC con Amiga?
D2.3: Quali stampanti, scanner, modem ecc... posso usare sul mio Amiga ? Ci
sono i drivers ?
D2.4: Come posso collegare in rete locale il mio Amiga con altri computers ?
D2.5: Ma l'Amiga si può collegare ad Internet?
D2.6: Amiga può supportare Linux? Ed altri S.O

Sez.3 - Misc
D3.0:Ho un metodo sicuro per guadagnare...ed altro...
D3.1: Dove posso comprare hardware e software per Amiga?
D3.2: Compro/vendo/scambio hardware/software per Amiga
D3.3: Complimenti per il newsgroup, quanti bei ricordi...
D3.4: Dove posso trovare news ed altre informazioni sulla rete?
D3.5: Cos'e' Aminet?
D3.6: Esistono libri e riviste dedicate ad Amiga ? Dove li trovo ?
D3.7: Esistono emulatori Amiga per Pc?
D3.8: Cerco kickstart e wb per UAE
D3.9: Cerco chiavi, crack, giochini vari
D4.0: Ma perché non cambiate computer? (alcuni si limitano ad esprimere
curiosità, altri si abbandonano a ricordi, ma la maggior parte spara una
raffica d'insulti gratuiti).
D4.1: Ho un vecchio amiga che non uso da anni: ho sentito parlare di
mirabolanti novità riguardo alla "commodor" (ma non era fallita?)

--
Prologo:
1987, Casa di Giuseppe M., un pomeriggio d'inverno passato a furiose partite
a Kick Off, un Amiga 500 ed la 520 convertiva il segnale rgb modulandolo per
un TV color. Bei tempi. E poi, dopo il gioco, al lavoro: Workbench Release
1.3 e la C= MPS 1000 ringhia furiosamente la ricerca di storia, mentre il
Say, dall'altoparlante del TV color, simula un' emissione vocale.
Contemporaneamente salvavamo su floppy.
Il multitasking era realtà, ma noi non lo sapevamo.
2000, Casa di Giuseppe G., una mattinata uggiosa, revisiono la mia Faq sul
FF4SE, a bordo di un Amiga 1200; il tempo è passato, la Commodore è fallita,
l'Escom pure e la Gateway ha ceduto l'Amiga alla Amino, ora Amiga
Corporation, riservandosi i brevetti, però. Il multitasking lavora come 12
anni fa, ma io lo so, ora. La shell e' mutata, ma lo spirito rimane lo
stesso. Anch'io forse, sono ancora lo stesso.
In questa faq tenterò di dare una risposta a molte delle domande poste su
questi piccoli gioielli, che hanno precorso i tempi ed ancora oggi, ad anni
di distanza non cessano mai di riservare nuove emozioni e scoperte.
Seguitemi, augurandovi buon divertimento con AMiGA.:-)
---

Sez.1 - Hardware & c.

D1.0: Cos'è Amiga?

R1.0:  Su cosa sia Amiga, la faccenda permane tuttora controversa. C'è chi
dice che sia una piattaforma hardware, chi il software, chi tutte e due, chi
una
forma mentis, chi un particolare spirito.

Per me un cristallo che scompone la luce nei colori dell'iride è il paragone
più calzante. La luce è lo spirito Amighista, il cristallo è Amiga.
Più pragmaticamente, Amiga è una serie di computer nata anni fa (1983-5) ad
opera della defunta Hi Toro, che studiò una sistema straordinario per
l'epoca, in cerca
disperata di liquidità cercò un acquirente, trovandolo nella Commodore, in
seguito (1994)
fallita.
Il bello è che originariamente la trattativa era tra la Hi Toro e l'Atari, e
solo in seguito s'inserì la C=.
E' strano vedere come il futuro mortale nemico dell'Amiga sia stato sul
punto di acquisirlo.
Da quel momento in poi (1994) la casa del Boing (il nome del nostro logo) ha
cambiato più volte proprietario (Escom, il tentativo Viscorp), per poi
approdare nei
lidi della Gateway, salvo poi issare le vele verso la Amino, in attesa del
grande ritorno, con elaboratori che
dovrebbero, se realizzati, riprendere in pieno la filosofia originale di
facilità d'uso e fantasia al
lavoro della serie precedente.
Le caratteristiche di multimedialità avanzata (nel 1986!) oltre alla reale
bontà della piattaforma ci ha permesso di sopravvivere a due fallimenti e di
continuare lo sviluppo sia Hw sia Sw, ad opera di altre case e della stessa
comunità.

D1.1: Che Amiga ci sono stati? Ce ne sono ancora?

R1.1: Il primo Amiga in assoluto è stato il 1000. Kick 1.0 software (non era
in rom, al contrario dei suoi successori, infatti veniva allocata
direttamente in una apposita memoria Ram di 256kb; questo impedì l'upgrade
diretto al 2.0),

Specifiche:

Nato nel 1985
Motorola MC68000, 7,16 MHZ
OS 1.0 - 1.3
Chipset OCS
Suono stereo a 4 canali
256KB ChipRAM
880KB Floppy
Interfacce per Espansioni di memoria, 3,5" / 5,25"-Floppy, Harddisk.
Seriale, Parallele, RGB, Mouse e porta Joystick.

Attualmente sono poco diffusi, ma anche se ne
recuperate una ci potete fare ben poco. Notevole la tastiera a scomparsa,
una vera chicca. Case desk. Il chipset OCS è formato da due chip che poi
spariranno. Daphne e Portia.
In esso si cela una bella storia; se avrete la fortuna di possederne uno,
apritelo con calma, e vedrete la firma dei suoi progettisti.

In seguito debuttò la serie economica, il 500, che spopolò, anche in virtù
delle straordinarie capacità grafiche.
Ne furono prodotte due serie, la 500 e la 500+.
La 500, con kick 1.2/1.3 condivideva con il 1000 la Cpu, ma aveva in più il
Kick su rom (256k) e la capacità di fare il boot dalla prima unità
avviabile. Non possedeva controller per unità di massa, ma attraverso un
connettore situato sulla fiancata sinistra, denominato slot Cpu o Zorro I,
era possibile collegarci un'unità esterna con controller MTM, St506, Scsi, o
Ide ( in ordine di fabbricazione).
Con un hack è inoltre possibile dotare il 500 di una scheda video Zorro,
come la Picasso II.
Inoltre, sul lato inferiore, c'è un trapdoor, dove installare le unità 501,
espansioni di memoria.
Specifiche:

Nato nel 1987

Motorola MC68000, 7,16 MHZ
OS 1.2, 1.3 (A500) / 2.04 (A500+)
Chipset OCS (A500) / ECS (A500+)
Suono stereo a 4 canali
ChipRAM 512KB (A500) / 1MB (A500+)
880KB Floppy
Interfacce per Espansione di memoria, Scheda accelleratrice, Harddisk, ecc.
Seriale, Parallela, RGB, Mouse e Joystick.

 Montato in tastiera

Amiga 2000: la versione professionale del 500. Anch'esso parte con il kick
1.3 e condivide la medesima Cpu del 500; In più, ha il supporto per gli slot
Zorro. In case desktop. In versione OCS ed ECS
Drive da 880kb ed mancanza di controller (implementabili su Zorro)
La sottoversione A2500 poteva disporre di Unix.
Tra l'altro dell'A2000 ne esistono più versioni, la 2000a che a quanto
sembra, sia una revisione del vecchio 1000 dotato di rom ed altre migliorie.
La revisione "a" ha qualche problemino con la gestione delle accelleratrici,
ovviabile disinserendo il M68000.

Specifiche:

Nato nel 1987

Motorola MC68000, 7,16 MHZ (A2000), MC68020/MC68030 (A2500)
OS 1.2 - 2.04
Chipset OCS/ECS
Suono stereo a 4 canali
512KB / 1MB ChipRAM
880KB Floppy
5 ZorroII-Slots per Memoria, HD-Controller, Schede video-Grafiche.
CPU-Upgrade-Slot, Seriale, Parallela, RGB, Mouse e Joystick
Controller A2091 (A2500)

Amiga 600: Fondamentalmente è un 500 reingegnerizzato. Kick 2.0 (nel quale,
almeno nelle versioni 37.300 , compare lo scsi.device, per la gestione delle
unità hdd e cd-rom), slot PCMCIA e soprattutto controller Ide in formato 44
pin, per hdd 2,5'. Era un ECS. Molto più compatto del 500.

Specifiche:

nato nel 1991

Motorola MC68000, 7,16 MHZ
OS 2.04 / 2.05
Chipset ECS
Suono stereo a 4 canali
1MB ChipRAM
880KB Floppy
Controller IDE per 2,5" IDE Harddisk, Slot PCMCIA per SCSI CD-ROM, Harddisk
ecc. Seriale, Parallela, RGB, Mouse e Joystick.

Ora passiamo al fratello maggiore della serie, il 3000, a mio avviso il
miglior Amiga mai nato.
Lo sapevate che fu il primo a portare Unix nel mondo grafico?

Nato nel 1990

Motorola MC68030, 25 MHZ, CoProcessor 68882
OS 2.04
Chipset ECS
Flickerfixer
Suono stereo a 4 canali
RAM: 2MB (A3000) / 9MB (A3000UX)
Harddisk
880KB Floppy
4 Slot ZorroII/III per espansione di memoria,schede grafiche, audio, ecc.
CPU-Upgrade-Slot, Interfaccia SCSI, Seriale, Parallela, RGB, Mouse e
Joystick. Ethernetcard A2065 (A3000UX)
UNIX V4 and X Windows (A3000UX)
In desk.

Il modello 3000T differiva dal precedente solo per il montaggio in torre e
per uno slot zorro in più.

I Passi falsi; questi modelli che ora vi descrivo non hanno avuto il
successo meritato. Specialmente il CD32, da considerare un precursore della
Playstation, è stato il canto del cigno della Commodore. Onore alle armi.

CDTV:

Versione "laser" del 500. Futuribile per l'epoca. Interfaccie ad infrarossi,
nero, con display. Se avete la fortuna di vederlo, vi piacerà: esteticamente
è bellissimo.

Nato nel 1991

MC68000, 7,16 MHZ
OS 1.3
Chipset ECS
Suono stereo a 4 canali
1MB ChipRAM
CD-ROM
Telecomando ad Infrarossi
Seriale, Parallela, RGB, Mouse e Joystick, MIDI IN/OUT
Opzionali: Tastiera, Floppy 880KBesterno, Trackball

CD32.

Bruttino esteticamente, ma potente dentro. E' una consolle basata sul cuore
del 1200, con una miglioria sostanziale sul chipset grafico; L'AKIKO.
Questo chip, dal nome di donna, ha una funzione desideratissima: la
conversione PlanarToChunky.

Nato nel 1993

Motorola MC68EC020, 14,19 MHZ
OS 3.1
Chipset AA
Suono stereo a 4 canali
2MB ChipRAM
1KB FlashROM
CD-ROM
Gamepad
Seriale, due Gameports. Interfaccia tastiera,Floppy esterno, S-VHS.

Ed ora i due modelli di punta, il 1200 ed il 4000T, tutt'ora in vendita.

Amiga 1200

Motorola 68EC020,  14 MHz,
2 MB Chip Ram
Rom 3.1 (i modelli C= hanno le Rom 3.0 da upgradare alle 3.1 se si vuole
l'AmigaOS 3.5)
Slot d'espansione per schede accelleratrici, in grado di fornire CPU più
performanti e più Ram.
Sottosistema Grafico AA , palette disponibili:
16.8 milioni di cololori (24Bit),
256 colori visualizzabili contempraneamente,
640,000 colori in HAM8
Risoluzioni grafiche utilizzabili:
da 320 x 200 pixels non interlacciati a 50 Hz fino a
1280 x 512 pixels interlacciati a 50 Hz o
640 x 480 pixels non interlacciati a 60 Hz o
640 x 400 pixels non interlacciati a 70 Hz.
Predisposto per l'installazione di Genlock
Suono stereo a 4 canali.
Controller IDE a 44 pin per hdd da 2,5'.
Floppy Disk Drive 3.5" DD interno, 880 KB AMIGA, 720 KB MS-DOS
Interfacce:
1 x seriale RS-232c (modem),
1 x parallela (stampante),
1 x  floppy drive esterno,
2 x mouse/joystick,
1 x video RGB (monitor),
1 x videocomposito (TV, video recorder),
1 x RF modulator (TV antenna),
2 x  audio stereo
Interfaccia PCMCIA-V2.0 16-Bit per RAM (max. 4 MB, 16 bit), Ethernet, ecc...
AmigaOS 3.1
Magic Pack in bundle.
HDD da 170Mb

Amiga 4000T: Il più potente degli Amiga.

Processori:
Motorola 68040 / 25 MHz,
Motorola 68060 / 50MHz
Rom 3.1
RAM:
2MB ChipRam
 Fast RAM fino a 16 MB direttamente su MB.
Fast RAM fino 2 GB con l'impiego degli slot Zorro.
Sottosistema AA come il 1200
Altoparlante integrato.
Interfaccia IDE 40 Pin
Scheda SCSI-II
Floppy Drive 3.5" HD interno,  1,76MB AMIGA e 1,44MB PC
Harddisk: 1 GB SCSI
Interfaccie:
1 x serial RS-232c (modem),
1 x parallel (stampante),
1 x SCSI-2, 50 pin,
2 x mouse/joystick,
1 x video RGB (monitor),
2 x uscita stereo RCA,
1 x uscita stereo jack,
1 x tastiera,
5 Zorro-II/III Slots, 100 pins
Due slot Video
4 slot Isa
Slot CPU per accelleratrici.
Magic Pack e Amiga OS 3.1

D1.2: Cosa ci posso fare?
R1.2: Dipende da quello che hai, quello che ci vuoi fare, e quello che ci
vuoi spendere. Fondamentalmente con un 500 o 600 o 2000 liscio ci puoi far
girare qualche programmino e i giochi, mentre dotandoli (specialmente
l'ultimo) di accelleratrici, che danno la possibilità di implementare simm
per incrementare la memoria Ram, si dischiudono le porte per nuovi software,
spesso con funzionalità notevoli. Ma non mi stupirei che un Amiga liscio
possa fare di più.
Invece con un 1200 espanso, o un 4000, anche liscio, puoi praticamente farci
tutto.
Da un semplice gioco, ad un programma di modellazione 3D.
Insomma, tutto quello che la fantasia ti suggerisce!
Per queste schede, puoi rivolgerti alla DCE o alla Metabox, che troverai nei
link più
in basso.

D1.3: ho cambiato hd al mio pc: posso riutilizzare quello vecchio sul mio
A500?

R1.3: Su Amiga sono (o erano) disponibili controller dei seguenti tipi (in
ordine cronologico): XT-BUS, AT-BUS/IDE, SCSI. Disponendo di uno di
questi e' possibile collegare il relativo hd in proprio possesso. Da
precisare pero' che solo A600/A1200/A3000/A4000(T) dispongono di un
controller fornito di serie (tutti IDE, escluso A2500 e A3000 con uno
SCSI-1, ed
A4000T che monta anche uno SCSI2); negli altri casi e' necessario
procurarselo separatamente.
Inoltre alcune versioni del 600, equipaggiate con il Kick 37.299 non
possegono lo scsi.device, quindi non possono bootare. Una soluzione
fattibile potrebbe essere "grabbare" lo scsi.device da un Amiga che lo
possegga, e caricarlo su floppy. Oppure dotare il 600 di una nuova rom.

D1.4: posso collegare il mio A500 al monitor del pc?

R1.4: Si, è possibile, ma è fortemente sconsigliabile. L'uscita è in rgb, ed
è impossibile per i monitor SVGA standard agganciare i 15Khz delle
risoluzioni pal di Amiga. Le risoluzioni gestibili dai VGA spesso non sono
compatibili con alcuni software, che putroppo aprono schermi a 15Khz.
I modelli ECS, possono uscire a 31Khz, ma con qualche difficoltà.
Per i modelli 1200 e 4000 esistono scandoubler che raddoppiano la frequenza
verticale, ma non so se vadano anche sui vecchi modelli.
Un Monitor multiscan potrebbe farcela, purchè agganci i 15khz.

D1.5: posso usare il mio vecchio A1084 sul pc?

No. Lo condanneresti a morte. Tuttavia, se la tua scheda video possiede
un'uscita Pal, oppure hai una vecchia CGA con uscita in TTY, puoi usarlo
tranquillamente.

D1.6: Ho rotto l'alimentatore, posso sostituirlo con uno per PC ?

R:1.6: Si, ma devi lavorarci un po' su. basta connetterci lo spinotto
d'alimentazione del tuo Amiga,
connettore, che a seconda del modello di Amiga non sempre e' di facile
reperibilita'. Ti consiglio quindi di riciclare quello vecchio, note le
piedinature. Per il A3000 vi e' un problema aggiuntivo: infatti gli
alimentatori di questi due modelli prevedono anche un segnale di "Tick" a
50Hz. Su alcune revisioni e' possibile farne a meno generandolo
internamente dai cia spostando un ponticello; in questo caso, però s'impone
la ritaratura dell'uscita VGA
deinterlacciata. Comunque e' disponibile su Aminet lo schema di un semplice
circuito basato su un fotoaccoppiatore per ovviare all'inconveniente.
Quanto detto sopra vale per gli alimentatori di tipo AT; per gli ATX il
discorso e' diverso, in quanto essi prevedono la possibilita' di mettere la
macchina in standby via software.
Sono adattabili, ma con un lavoro maggiore.

D1.7: Cosa posso collegare alla PCMCIA di A600/1200?

R1.7: Squirrel SCSI, un controller, Netax 2000 una scheda di rete, e tutto
quello che su Amiga abbia un driver. Con il driver cnet.device, puoi usare
una qualsiasi scheda di rete compatibile NE2000. Cmq è possibile usare
PCMCIA come fastRam a 16 bit!

D1.8: Ho rotto il driver floppy di Amiga, come posso fare?

R1.8: Amiga usa floppy da 880KB con segnale di autoriconoscimento del
floppy.
Sostituire un floppy Amiga con uno PiCi è semplice, se si è in possesso di
un modello con 6 o più pin.
Bisogna variarne la geometria, ed il metodo migliore è quello per prove ed
errori.
Comunque, i floppy disk driver "ricondizionabili" sono ahimè in via
d'esaurimento, ma ciò non ha fermato la fervida immaginazione degli
amighisti; infatti con un semplice circuito è possibile generare i codici di
autochange.

D1.9: Che cosa vogliono dire quei colori al boot?

Amiga ha un sistema "visuale" per esplicare i problemi che incontra al post.
Ecco come carpirlo quando ti indica la sua malattia:

Grigio chiaro: Configurazione corretta.
Rosso Errore nella Rom: controllare se la rom è installata correttamente nel
suo alloggiamento.
Verde Errore nella Chip RAM
Blu: Non è un errore "ufficiale". Lo è stato nelle primissime versioni del
Kick (pre-1.0), ma non dovrebbe ripresentarsi più, anche se sul 1200 del
sottoscritto ha fatto la sua comparsa dopo un errore del software dovuto ad
un programma in beta.
Lo schermo blu indica un errore generico del sistema senza problemi
hardware.
Giallo: La Cpu è stata bloccata per un difetto del software o altro..
Porpora: Un altro errore non "ufficiale", ma è causato da Rom difettose.
Attenzione, però! Questo schermo è comparso anche dopo l'utilizzo di una
scheda acceleratrice per A1200 Hardital TQM 030, in seguito alla
sostituzione del modulo Simm da 8Mb con uno da 32MB.
Quindi, controllate le Ram!

D2.0: Che cosa gira su Amiga?

Tutto quello che vuoi; da orologi ad organizer, da blocchi note a
Elaboratori di testo, da visualizzatori a sofisticati pacchetti di grafica
avanzata, da convertitori a browser internet, da semplici animazioni a
notevoli software di rendering 3D, come Lightwave, o tools per la
presentazione, come lo Scala MM, che sono nati qui.

D2.1: Ho una serie di dischi con dati e programmini vari: come faccio a
trasferirli sul pc?

R2.1: Ci sono diversi metodi:
Il piu' semplice e' quello di sfruttare CrossDOS che e' fornito di serie
dalla versione 2.1 di AmigaOS. Mountando il device PC0: (o chi per lui) e'
possibile leggere/scrivere direttamente dischi in formato msdos da 720Kb o
1.44Mb a seconda del drive presente sulla propria macchina.
Esistono anche altri tool similari, quali i vetusti MessyDOS o Dos2Dos.
Nota: gli unici due che possano gestire i "nomi lunghi" di windows95 sono il
CrossDOS 7, commerciale o il freeware XFS, che funziona in maniera analoga.
Tramite CrossDOS e' anche possibile leggere direttamente il contenuto di un
hd in formato FAT16 o FAT32 collegato direttamente ad un Amiga. E'
sufficiente generare una mountlist tramite MountDOS (disponibile su aminet)
e mountare il device.
Esistono comunque dei tools come msd95 o handler come xfs che permettono la
lettura della
FAT32.
Naturalmente e' anche possibile un collegamento diretto tramite parallela o
seriale usando tool quali parnet/sernet (disponibili su aminet) o con un
qualunque programma di comunicazione.
E' anche possibile appoggiarsi al TCP/IP + Samba o simili, via seriale,
parallela o Ethernet.
Oppure, utilizzando un controller aggiuntivo quale il Catweasel, disponibile
anche in versione ISA (per ulteriori informazioni si consiglia di visitare
il sito del produttore http://www.jschoenfeld.com)
O, ancora, se ti vanno gli hack, http://www.metamonk.com/afr/ e ti
costruisci un drive da collegare alla parallela per leggere i floppy Amiga.

D2.2: Posso leggere scrivere formattare, dischi fissi, zip cartucce varie di
PC,
MAC con Amiga?

R2.2: Si, con l'apposito tool (vedi su) e l'impiego delle mount list.

D2.3: Quali stampanti, scanner, modem ecc... posso usare sul mio Amiga ? Ci
sono i drivers ?

R2.3: Tutte. Occhio sul 1000 che aveva seriale e parallele fuori standard e
con due pin Killer che esportano corrente a 5V. Per i driver su Aminet puoi
trovare ciò che ti serve. Attento per le stampanti GDI, sono incompatibili
con Amiga.
Anche i modem possono dare problemi, specie i WinModem, ottimizzati per
Win9x, che spesso non funzionano su Amiga (e non solo)
Ci sono per le stampanti anche tools sviluppati da terzi come Turboprint e
altri.
Cmq, necessiti di un Amiga carrozzato.

D2.4: Come posso collegare in rete locale il mio Amiga con altri computers ?

R2.4: Si, ma con limitazioni. Se non è particolarmente aggiornato, la
soluzione migliore resta il cavo seriale (null modem) o una connessione
parallela. Altrimenti si può procedere con Samba. (devi avere l'hw per
farlo).

D2.5: Ma l'Amiga si puo' collegare ad internet?

R2.5: Certo, occorrono:
- un abbonamento a Internet (compresi i free)
- almeno una CPU 68020 e 4/8MB di FAST RAM, per la navigazione grafica, di
meno per Lynx ed e-mail
- un modem esterno (o anche PCMCIA se hai un A600/1200)
- Il nuovo system 3.5 o
- uno stack TCP/IP tipo Miami/Genesis/TermiteTCP (quest'ultimo non
piu'
supportato) o la suite di programmi NetConnect che include Genesis
- un browser, come AWEB, Voyager, IBrowse...
Se disponi di poca memoria Ram (o solo chip), puoi limitarti alla
navigazione testuale o alle mail.

D2.6: Amiga può supportare Linux? Ed altri S.O?

Si, ma con alcune problematiche. Per Linux necessiti della MMU, che A1000,
A500 e 500+, A2000, non posseggono nativamente; dovresti avere per
questi i dispositivi accelleratrici. (almeno 020 non non in versione EC)
Potresti tentare con Minix, comunque.
Gli altri Amiga, invece non hanno problemi, anzi, lo sai che un 3000 è stata
la prima macchina ad avere Unix per uso grafico professionale (la celebrata
Unix V R4) ?
Puoi anche mettere NetBSD, con i problemi del caso.
Con l'emulatore Fusion o il gratuito ShapeShifter, hai un Mac sotto i tasti,
con MacOS ed in futuro BeOS (con una evoluzione in "fieri" del Fusion).

D3.0: Ho un metodo sicuro per guadagnare...ed altro...

R3.0: Sia ben chiaro. Simili post sono palesemente off topic. La catena alla
"Rasmus Lino" è illegale, il mailbombing e' palesemente vietato, oltre che
dalla netiquette, anche da molti provider in contratto, e la "Spedia" vieta
la pubblicità sui newsgroup.
Se la netiquette non ti fa ne' caldo e ne' freddo, sappi che verrai
segnalato da qualcuno all'abuse di turno, e perderai l'account. Pensaci
bene.

D3.1: Dove posso comprare nuovo hardware e software per Amiga?

R3.1: Guarda in fondo alla lista dei siti. Troverai quello che cerchi.

D3.2: Compro/vendo/scambio hardware/software per Amiga

R3.2: Fortunatamente esiste un newsgroup apposito: it.annunci.usato.amiga.
E' disponibile anche il servizio 'Mercatino Amiga', curato dall'AGI (Amiga
Group Italia, http://www.amyresource/AGI/Mercatino), dove ogni annuncio
viene anche automaticamente postato sul newsgroup citato sopra.

D3.3: Complimenti per il newsgroup, quanti bei ricordi...

R3.3: Veramente esistevamo già da un bel po'...it.comp.os.amiga è il nuovo
nome di it.comp.amiga! Comunque sei il benvenuto!

D3.4: Dove posso trovare news ed altre informazioni sulla rete?

R3.4: Prima di tutto qui. Se vuoi, puoi unirti alla Amiga Transactor Mailing
List. Poi, come il punto 3.1

D3.5: Cos'e' Aminet?

R3.5: Se cerchi del software per il tuo Amiga, Aminet fa per te. Contiene
tutto il software sviluppato per amiga, ed il bello è che è tutto freeware o
shareware, ed di buona qualità. In Italia è accessibile da:
ftp://ftp.unina.it/index.html
E' accessibile anche via web, e l'indirizzo del mirror italiano e':
http://it.aminet.net/~aminet/

D3.6: Esistono libri e riviste dedicate ad Amiga ? Dove li trovo ?

R3.6: Purtroppo i libri sono introvabili, ed in edicola c'è solo Enigma
Amiga Life, edita dalla Pluricom.
Su abbonamento o dai succitati fornitori c'è Amiga.it (rivista su CD) e sul
Web Amigazette
http://members.xoom.it/amigazette/

D3.7: Cerco kickstart e wb per UAE

R3.7:  Tutte le versioni di AmigaOS, dalla 1.0 alla 3.1, sono di
proprieta' di
Amiga Inc., e NON sono liberamente distribuibili; quindi per poter emulare
un Amiga, utilizzando UAE o Fellow, senza commettere un reato, si puo'
procedere in uno dei seguenti modi:
- acquistando presso un rivenditore Amiga l'unica versione attualmente
disponibile di AmigaOS, ovvero la 3.5, consistente in un cd rom  e
di 1 o 2 rom (a seconda del modello di Amiga per il quale si
acquista il sistema operativo), e chiedendo ad una amico con un Amiga di
crearci le immagini della/e rom dato che il CD è in ISO.
- acquistando un Amiga vero, completo di kickstart e dei dischetti originali
del sistema operativo e provvedendo noi stessi alla creazione delle immagini
del kickstart e dei dischetti;
- acquistando Amiga Forever dell'italiana Cloanto (http://www.cloanto.com),
consistente in una distribuzione legale, autorizzata dalla casa madre Amiga
Inc., dell'immagine su file del kickstart, e del resto del sistema
operativo, oltre a una delle ultime versioni di UAE e di Fellow, e ad altro
software scritto dalla Cloanto. La terza soluzione e' senz'altro la piu'
comoda, in quanto non e' necessario
un Amiga vero per poter creare le immagini del kickstart e dei dischetti del
s.o., i quali, senza dell'hardware apposito, non possono essere letti da
nessun floppy drive per pc. Amiga Forever e' disponibile sia su cdrom, che
online (pagabile con carta di credito).
E, tra l'altro, se sei interessato alla storia Amiga, con il Cloanto Plus
Pack hai le rom dalla 1.0 fino alla 2.05, compresi i relativi WB, oltre che
gli MP3 di Jay Miner, papà di Amiga.

D3.8: Cerco chiavi, crack, giochini vari, rom per mame.

R3.8: Quello che chiedi è illegale. E poi, ti sembra bello rubare ad una
comunità che della collaborazione ha fatto il suo motto? E, se proprio sei
alle ricerca delle rom dei giochi per il mame, apri i floppy per Amiga
e togli il chippino che ci troverai. C'è un disco di plastica? Ops!
Vai a giocare con la PSX, che forse è meglio per te.

D3.9: Ma perche' non cambiate computer? (alcuni si limitano ad esprimere
curiosità, altri si abbandonano a ricordi, ma la maggior parte spara una
raffica d'insulti gratuiti).

R3.9: Amico mio, se sei curioso, ti rispondo con poche parole: cambieresti
una cosa che va bene, che ti piace, e al quale ti ci sei affezionato, sul
quale hai dedicato tempo per farlo tornare a nuovo? Se no, ecco perché io
uso Amiga. Se, invece, insulti, ma non hai nulla altro da fare? Ci
risentiremo al tuo prossimo crash.

D4.0: Ho un vecchio amiga che non uso da anni: ho sentito parlare di
mirabolanti novita' riguardo alla "commodor" (ma non era fallita?)

R4.1: La Commodore (www.commodore.com) attualmente è una ditta che non
ha nulla a che fare con i computer e l'informatica. Si occupa infatti dello
smaltimento dei rifiuti tossici :-) Il marchio C= è ora proprietà della
Tulip, (www.commodore.net) Come produttore di computer il
marchio Commodore è stato rilevato prima da Escom, per poi finire
nelle mani di una non meglio precisata società asiatica, fallita nel 1998.
(Forse era il nome Commodore a portare sfiga, non "Amiga"!)
Per quanto riguarda invece la tecnologia Amiga, essa è passata di mano molte
volte, "ESCOM" per prima.
Poi la "VISCORP" ha tentato la scalata senza una lira in tasca...
Infine siamo giunti ai giorni nostri in cui la Phase5, che a quanto pare ora
è tra le mani della DCE ha sviluppato schede acceleratrici per A1200, 3000 e
4000
basate sull'accopiata di processori RISC PowerPC e 68k... (In pratica le due
CPU vanno in parallelo, una gestisce il SO e l'altra il soft più avido di
risorse). Oltre a questo ha rilasciato anche una scheda grafica 2D-3D
(B/CvisionPPC) per le suddette schede capace di ovviare all'ormai
obsoleto chipset AGA..
Ultimamente sono state annunciate diverse schede G3/G4 in corso di
sviluppo da parte di diversi produttori, come la Metabox.
Attualmente la tecnologia Amiga è nelle mani della Amiga Corporation di Bill
McEven, mentre i brevetti sono ancora nella casseforti di Gateway e stiamo
attendendo novità .

Di sicuro c'è il system 3.5 che è davvero aggiornato.

Epilogo: siti utili.
http://www.wgcomputers.it/
(che sta liquidando le scorte Amiga)
http://www.tecnostar.com/
http://www.idealia.net/darkage/
http://www.dbline.it/
http://www.mclink.it/com/robymax/
http://www.fractalminds.it/
http://www.bsgate.it/avs/
http://www.computermagic.it/page5/Frame65086.html
Altri siti da visitare:
http://www.amiga.de/
http://www.amiga.com/amigaos35/
http://www.cix.co.uk/~index/
http://www.phase5.de/
(non attualmente disponibile)
http://www.haage-partner.com
http://www.cucug.org/Amiga/
http://www.amyresource.it/AGI/
http://www.dcecom.de/

                           --------------------

[3.3] Digital VAX

>>> di Cthulhu, 2/11/99.

Ne esistono di diversi, dai desktop per scrivanie, ai caloriferi che potete
tenere accanto al letto, d'inverno vi scaldano pure, passando per i
comodini con tanto di rotelle e frigoriferi, fino ad arrivare ai ciclopi.
Ma, finche' riuscite a farli entrare in casa, e avete la possibilita' di
alimentarli (tensioni e sopratutto CORRENTE!), non fatevi scrupoli.

I piu' appetibili per uso casalingo sono i MicroVAX/VAXServer serie 3100 e
4000 VLC (entrambi prodotti ancora fino al 1999), nonche' il vecchio 2000.
Tutti in grado di stare su una scrivania.

Oggi DIGITAL e' stata acquistata da COMPAQ, ma il marchio e' duro a morire.

La storia quasi completa dei VAX la potete trovare ad
http://telnet.hu/hamster/vax/e_index.html .

[3.3.2] Dove trovarli

Non sono estremamente diffusi, ma ci sono anche in Italia. Scuole
superiori, enti piu' o meno privati di ampie dimensioni sono il luogo in
cui cercare.
A volte capitano anche in quelle specie di discariche a gestione familiare,
rifornite dalle istituzioni sopra menzionate.
Portatevi un mezzo mobile con un ampio baule, sempre.

Discorso diverso invece per le parti di ricambio. Vari sono i bus
utilizzati, ma per nessuno di questi e' pensabile di trovare facilmente in
Italia accessori e ricambi. Dovrete gironzolare un po' per il mondo, in
particolar modo USA e UK.
In linea di massima, scordatevi di poter usare i pezzi da PC (fanno forse
eccezione, per qualche 3100, le SIMM, ma non ne sono certo).

Per quelli dotati di interfaccia SCSI (i 3100 e i 4000 SLC la hanno
incorporata, seppur con connettori non troppo comuni), e' necessario
tuttavia prestare attenzione all'accoppiata hardware/versione VMS. Non
tutte le periferiche potrebbero venir riconosciute correttamente.

[3.3.3] Software

Il sistema operativo nativo dei VAX, l'OpenVMS (ex VMS), e' tuttora
sviluppato e venduto, sia per VAX che per Alpha.
Costa caro, oltre ad avere un sistema di licenze piuttosto intricato.
Tuttavia, per uso hobbyistico, e' stata rilasciata una licenza gratutita,
insieme ad una distribuzione comprensiva di OVMS, stack TCP/IP, DEC C, e
altro.
In piu', svariato freeware e' disponibile per OpenVMS, che comunque nelle
sue ultime reincarnazioni e' molto *nix-friendly, dal punto di vista
del porting del software.

Per ottenere una licenza di tipo hobbyistico, bastano questi semplici
passi:

	- registratevi presso il DECUS Italiano. La registrazione e'
	  gratuita.
	  **NOTA: Allo stato attuale il DECUS Italiano sembra
	  scomparso! :(
	- richiedete presso il sito di Montagar la licenza base e le
	  licenze per i pacchetti aggiuntivi.
	- ordinate il CD con OVMS, eventualmente la raccolta di freeware.
	  Consigliata carta di credito, ma sono solo 37$.

Le licenze hanno durata un anno, sono rinnovabili gratuitamente.
E, ovviamente, sono valide solo per uso non commerciale del sistema.

Al progetto Hobbyist prendono parte, oltre a COMPAQ, altri produttori di
software, per cui e' possibile provare altri stack TCP/IP, o programmi di
deframmentazione.

Un ottimo WEB server, l'OSU HTTPD, e' disponibile free, e sempre free da
poco, in versione alpha, anche APACHE (si, proprio lui, sul VAX!).
WEBALIZER e ANALOG girano anche su OVMS.
Tra gli altri, mi vengono in mente PERL, VI, GCC, SAMBA, WGET, CDRECORD.

Se poi VMS proprio non vi piace, o la macchina che avete recuperato non e'
in grado di usarlo (se facevano parte di un cluster, potevano contare su
risorse condivise che ora non hanno in quantita' adeguata - vedi HDD!),
NetBSD e' in grado di funzionare su alcuni modelli.

Ah, un ultima cosa! E' probabile che non sappiate quale sia la password
dell'utente SYSTEM (che, per far un analogia, di solito e' cone dire 'root'
su uno unix)... beh, dato che avete accesso alla console, c'e' un modo per
ovviare a questo. Consultate le FAQ disponibili a partire dal sito
ufficiale di OpenVMS, e scoprirete come aggiare questo che, dopo tutto, e'
solo un piccolo ostacolo. 

[3.3.4] Links

- Digital

http://www.openvms.digital.com/
DIGITAL OpenVMS Systems

ftp://ftp.openvms.digital.com
DIGITAL OpenVMS FTP Site

http://www.openvms.digital.com:81/
DIGITAL OpenVMS - OnLine Manuals

http://www.digital.com/SPD/
DIGITAL Software Product Description

http://www.digital.com/info/alphaserver/solutions/ibi/oldspecs
DIGITAL Old VAX Specs

http://www.openvms.digital.com/openvms/products/ips/apache/index.html
Apache on OpenVMS

- Software

http://vms.gnu.ai.mit.edu/
GNU & VMS

http://linux.dreamtime.org/decnet/
DECnet for linux

ftp://ftp.qsl.net/pub/wb8tyw/
WB8TYW - Sockeshr / SAMBA on CMUIP

ftp://ftp.progis.de/pub/vms/
GCC / GAS / UTILS for VAX

http://www-pi.physics.uiowa.edu/~dyson/
WEB Stats

http://www.er6.eng.ohio-state.edu/www/doc/serverinfo.html
OSU HTTPD

http://www.sidhe.org/vmsperl/index.html
Perl

- Hardware

http://www.prodec.co.uk/
Prodec - Used VAX

http://www.system-resale.ca/
System-Resale - Used VAX

http://www.islandco.com/
IslandCO - Used VAX

http://www.glcomp.com/
GLcomp - Used VAX

http://www.ur-net.com/newman-used-dec/
UR-Net - Used VAX

http://www.ficompinc.com
FiComp - Used VAX

http://condor.lpl.arizona.edu/~vance/vaxbar.html
VAX-BAR

http://i41am1.ira.uka.de/images/machines/vax/gallery.html
VAX Gallery

http://i41am1.ira.uka.de/Library/Hardware/Machines/DEC/vax/index.html
VAX Gallery - HW Spec.

http://www.tmesis.com/hobbyist/
Hobbyist Hardware Helpline

- Info

http://www.levitte.org/~ava/
Information about the VMS operating system

http://web.tin.it/decus/
Decus Italia Home Page

http://eisner.decus.org
DECUServe

http://decuserve.decus.org
DECUServe

http://www.vaxarchive.org
VAX Archive - just everything...

http://vaxine.bitcon.no
NetBSD on VAX

http://members.gtw.net/~taylor/tms/ovmsring/OpenVMShome.html
OpenVMS WebRing

http://kuhub.cc.ukans.edu/www/html/ssb71/6015/6017ptoc.htm
VMS Sysadmin Guide

http://www.help-site.com/vax/
HELP-SITE.COM Computer Help [VAX/VMS]

http://www.uniud.it/ccuu/vms/the_page.html
OpenVMS - una pagina in Italiano

http://www.antinode.org/dec/
DEC Cables

- Hobbyist

http://www.montagar.com/hobbyist/
OpenVMS Hobbyist License & Media KIT

- Training

http://onlinecgi02.compaq.com/ase/ase_alpha_ovms.html
Compaq.com - ASE Program: ASE Alpha/OVMS Specialist

http://www.compaq.com/training/2214.html
Compaq.com - Compaq OpenVMS Self-Assessment Study Guide

- Other

http://www.NetBSD.org/Ports/vax/index.html
NetBSD on VAX

http://www.forest-edge.net/evax.html
VAX Emulator

                           --------------------

[3.4] Silicon Graphics
--------------------

>>> di Davide G. Borin, 20/05/2001

La Silicon Graphics ha iniziato la sua attivita` nel 1982 producendo
terminali grafici, passando poco piu` tardi alla creazione di stazioni
grafiche, utilizzando CPU Motorola 680x0. Queste macchine (serie IRIS
1000, 2000 e 3000) sono estremamente difficili da trovare: in anni che
seguo i newsgroup di compravendita USA non ne ho mai vista una in
vendita e solo una volta ho visto un'asta su eBay di uno di questi
modelli.

Eccone comunque un elenco:

IRIS 1000: 68000 8 Mhz, Terminale
IRIS 1200: 68000 8 Mhz, Terminale
IRIS 1400: 68010 10 Mhz, Workstation
IRIS 1500: 68010 10 Mhz, Workstation

IRIS 2000: 68010 10 Mhz, Terminale(?)
IRIS 2200: 68010 10 Mhz, Terminale(?)
IRIS 2300: 68010 10 Mhz, Workstation(?)
IRIS 2400: 68010 10 Mhz, Workstation
IRIS 2500: 68010 10 Mhz, Workstation rack-mount

I 2300, 2400 e 2500 sono anche stati prodotti in versione Turbo (2300T, 
2400T e 2500T), con CPU 68020 e piu` RAM.

Queste di seguito sono tutte workstation. Sono indicati il numero di
Geometry Engine (GE), il numero di bit-plane e la RAM installabile:

IRIS 3010 : 68020 16 Mhz, 10 GE,  8 BP,  4/16 MB RAM
IRIS 3020 : 68020 16 Mhz, 10 GE,  8 BP,  4/16 MB RAM
IRIS 3030 : 68020 16 Mhz, 10 GE, 32 BP,  8/16 MB RAM
IRIS 3110 : 68020 16 Mhz, 12 GE,  8 BP,  4/8  MB RAM
IRIS 3115 : 68020 16 Mhz, 12 GE,  8 BP,  4/8  MB RAM
IRIS 3120 : 68020 16 Mhz, 12 GE,  8 BP,  4/16 MB RAM
IRIS 3120B: 68020 16 Mhz, 12 GE,  8 BP,  4/16 MB RAM
IRIS 3130 : 68020 16 Mhz, 12 GE, 32 BP,  8/16 MB RAM

Inutile dire che la scheda video era MOLTO piu` potente della CPU!

A partire del 1987 la Silicon Graphics inizio` ad utilizzare CPU MIPS a
32 bit, acquisendo poi nel 1988(?) la MIPS stessa. Queste macchine sono
gia` piu` facilmente reperibili, soprattutto gli ultimi modelli:

4D60   : R2300 8 Mhz       Professional Iris
4D70   : R2000 12,5 Mhz    Professional Iris
4D50   : R2000 8 Mhz       Professional Iris, variante economica del 4D/70
4D80,85: R2000 16,67 Mhz   Professional Iris
4D120  : R2000 16,67 Mhz   Power Series, 2 moduli CPU
4D20   : R3000 12,5 Mhz    Personal Iris
4D2x0  : R3000 25 Mhz      Power Series, 2 moduli CPU
4D210  : R3000 25 Mhz      Power Series
4D25   : R3000 20 Mhz      Personal Iris
Indigo : R3000 33 Mhz
4D30   : R3000 30 Mhz      Personal Iris
4D35   : R3000 36 Mhz      Personal Iris
4D310  : R3000 33 Mhz      Power Series
4D3x0  : R3000 33 Mhz      Power Series, 2 CPU
4D4x0  : R3000 40 Mhz      Power Series, 2 CPU

Nel 1993(?) si passo` da CPU a 32 bit a CPU a 64 bit (MIPS R4x00), ma
qui andiamo al limite del Retrocomputing: cito solo l'Indigo R4000 (CPU
R4000 a 100MHz), in quanto utilizza le stesse schede di espansione (e
video) dell'Indigo R3000; anche il case, tastiera e mouse sono uguali,
ma cambia la scheda madre, l'alimentatore e la RAM (SIMM a 72 pin Fast
Page con parita`, standard). E` ulteriormente aggiornabile con un modulo
CPU R4400 a 150MHz.

Da segnalare anche il Crimson, un deskside del 1993 cremisi e nero che
e` stato il precursore dell'Onyx e che ifnatti puo` montare anche la
scheda video Reality Engine di quest'ultimo. Disponibile anch'esso con
CPU R4000 a 100MHz e R4400 a 150MHz.

[3.4.1] Dove reperirli e a cosa prestare attenzione in caso di acquisto

Come gran parte delle workstation UNIX, e` molto difficile (ma non
impossibile) trovare vecchie macchine Silicon Graphics in Italia.
Conviene seguire assiduamente i newsgroup
misc.forsale.computers.workstation e comp.sys.sgi.marketplace, oltre a
eBay e altre aste simili.

Esistono poi negli USA alcuni rivenditori di usato SGI, ma Reputable
Systems (http://www.reputable.com) sembra l'unico a tenere anche
macchine o pezzi di interesse per il Retrocomputing (prevalentemente
Indigo), anche se da parecchio ormai non vedo piu` una macchina
intera...

Tutte le vecchie macchine Silicon Graphics necessitano di tastiera e
mouse proprietari! Anche i piu` recenti (in termini di Retrocomputing)
Indigo e 4D3x, pur utilizzando il connettore PS/2, non funzionano con
questo tipo di tastiere!

Altro componente degno di attenzione e` la RAM: tra i vecchi modelli
solo i 4D2x usano SIMM standard a 30 pin (con parita`), tutti gli altri
necessitano di RAM proprietaria, spesso difficile e costosa da reperire.
A tal proposito mi sento di consigliare http://www.memoryx.com, che pur
non essendo economico e` fornitissimo!

Gli hard disk utilizzati sono invece normali SCSI, ESDI o SMD da 5 1/4"
(con l'eccezione dell'Indigo e del Crimson, che usano drive SCSI da 3
1/2"). Attenzione comunque: i drive interni sono montati su degli
appositi supporti che ne facilitano la sostituzione. Se acquistate una
macchina senza hard disk cercate quindi di farvi dare almeno questi
supporti, che, ancora una volta, sono difficili e costosi da reperire.

Infine il monitor: la quasi totalita` dei computer in questione (sui
680x0 non so che dire, pero`) produce un segnale RGB analogico con
sincronismo composito sul verde, con risoluzione di 1024x768 a 60 Hz di
refresh verticale o, piu` spesso, 1280x1024 a 60/65 Hz. Inutile dire che
molti dei normali monitor SVGA per PC non accettano questo tipo di
segnale... La serie 4D utilizza un connettore video a 3 BNC, quindi un
eventuale cavo per collegarli ad un opportuno monitor per PC e`
abbastanza facile da trovare o al limite autocostruibile. L'Indigo
invece e` provvisto di connettore 13W3: tale connettore e` relativamente
costoso e difficilmente reperibile (tanto per cambiare), quindi
l'autocostruzione di un cavo di conversione puo` essere problematica.
Esistono comunque cavi del genere gia` assemblati: si possono acquistare
in Italia direttamente dalla SGI (credo) e da numerosi altri negozi
negli USA. Attenzione pero`: anche le workstation Sun usano il 13W3, ma
con una piedinatura diversa! Occhio quindi a comprare il cavo giusto. Le
cose si fanno piu` semplici con la scheda video Entry Level (LG1)
dell'Indigo, provvista anche di connettore standard SVGA DB15 con
segnali di sincronismo separati: in tal caso basta un qualsiasi monitor
per PC che tenga i 1024x768 a 60 Hz. Anche ALCUNI modelli di scheda
video per i Personal Iris hanno anche il connettore DB-15 con segnali
standard SVGA (1024x768 60 Hz o 1280x1024 se collegate il cavo DOPO il
boot), ma occorre verificarlo caso per caso: io ne ho due identici, ma
uno con il DB15, l'altro senza!

Voglio comunque far notare che tutti i computer Silicon Graphics con CPU
MIPS possono essere utilizzati anche senza tastiera ne' video: basta
collegare alla prima seriale (RS-232) un terminale VT100 od un computer
che lo emuli, settato a 9600bps, 8 bit, senza parita`, 1 stop bit.
Probabilmente lo stesso vale per quelli con CPU 680x0, ma non ne sono
sicuro... Attenzione! I connettori DB9 maschio delle seriali non hanno
la stessa piedinatura del DB9 femmina dei PC! Usate "man serial" da IRIX
o cercate nella pagina "This old SGI" per la piedinatura corretta.

[3.4.2] Il sistema operativo IRIX

Sulla totalita` dei computer sopra elencati esiste una sola scelta di
sistema operativo: IRIX, uno degli innumerevoli UNIX, creato dalla
Silicon Graphics stessa. Non ci gira Linux, ne' alcuna variante di BSD
Open Source, ne' qualsiasi altra cosa possa venirvi in mente. E`
conseguentemente di fondamentale importanza possedere in una qualsiasi
forma questo S.O., peraltro ottimo, ed anche nella corretta versione per
la vostra macchina, se volete farci qualcosa!

IRIS 2x00, 3xx0: fino a IRIX 3.2

4D50/60: fino a IRIX 4.0.5

Tutti gli altri: fino ad IRIX 5.3 (per i 4D70/80: fino a IRIX 4.0.5 se
la scheda video e` la G o se e` assente)

Non usare una versione di IRIX precedente alla 3.3 su macchine con CPU
MIPS!

Installare IRIX puo` essere banale o estremamente difficile, a seconda
del computer e del media su cui avete il S.O.: in particolare installare
IRIX 5.3 da CD-ROM (il lettore deve gestire rigorosamente i blocchi a
512 byte!) sulle macchine piu` vecchie, che non gestiscono il CD-ROM
nelle ROM di boot, puo` essere decisamente problematico. In tal caso
avere un altro SGI con IRIX 5.3 o superiore permette l'installazione via
rete, risolvendo tutti i problemi.

Usare Linux o comunque una altro UNIX come server d'installazione non e`
supportato. So che e` possibile, ma non so dare indicazione su come
fare.

[3.4.3] Software per IRIX

Una volta in possesso di un bel Silicon Graphics con IRIX correttamente
installato, generalmente ci si vuole fare girare qualche programma! Qui
le possibilita` sono due: si cerca in rete qualcosa di gia` compilato o
ci si compila del software Open Source.

La prima scelta e` fattibile se si ha IRIX 5.3, ma e` veramente poco il
software aggiornato per questa versione del S.O., che risale al 1994...

La seconda scelta e` spesso preferibile, ma attenzione! IRIX non
comprende il compilatore C e fino alla versione 5.3 nemmeno gli header
per la compilazione con gcc o egcs! E` quindi NECESSARIO avere il
pacchetto IDO (Integrated Developer Option) per procedere a qualsiasi
tipo di compilazione. Fortunatamente l'IDO per IRIX 5.3 e` scaricabile
gratuitamente dall'indirizzo ftp://ftp.sgi.com/sgi/IRIX5.3 .

Per IRIX 6.2 non e` disponibile l'IDO, ma sono comunque scaricabili
liberamente l'IDL (Integrated Development Library) e l'IDF (Integrated
Development Foundations) presso ftp://ftp.sgi.com/sgi/IRIX6.2, che
assieme al gcc offrono un ambiente di sviluppo abbastanza completo. La
Silicon Graphics offre anche vario software free gia` pronto e
impacchettato per IRIX 6.2 a http://freeware.sgi.com .

Ovviamente esisterebbe una terza strada: acquistare vecchio software
commerciale, ma anche qui ci sono problemi: le licenze del software
Silicon Graphics sono abbastanza strane: a quanto ho capito, IRIX e IDO
sono legati alla macchina, mentre software di modellazione come Maya
sono legati al proprietario; inoltre e` illegale vendere software SGI
usato da parte di chiunque tranne la SGI stessa o rivenditori
autorizzati... Inutile dire che acquistare software dalla SGI e`
estremamente costoso, sempre che si trovi qualcosa di cosi` vecchio!

[3.4.4] Modelli piu` recenti

Voglio dedicare una breve sezione per alcune macchine piu` moderne, che
sono un po' oltre il Retrocomputing, ma che sono decisamente piu` facili
da reperire.

Il piu` grande boom della Silicon Graphics e` iniziato con gli Indigo ed
e` proseguito alla grande con gli Indigo 2 e gli Indy. Questi ultimi due
modelli sono stati rilasciati tra il 1993 e il 1995 in svariate
versioni:

Indigo 2 "teal" (verdino)
 R4000 a 100MHz
 R4600 a 133MHz
 R4400 a 150, 200 e 250MHz
 R8000 a 75MHz

Indigo 2 Impact (viola)
 R4400 a 200(?) e 250MHz
 R10000 a 150, 175 e 195MHz

Indy
 R4000 a 100MHz
 R4600 a 100 e 133MHz
 R4400 a 150, 175 e 200MHz
 R5000 a 150 e 180MHz

Dato il successo ottenuto, sono macchine reperibili anche in Italia,
anche se purtroppo i prezzi ai quali vengono generalmente proposti sono
molto alti. Negli USA, al solito, si trovano a prezzi piu` ragionevoli.

Tutte queste macchine usano HD SCSI (con slitta proprietaria), SIMM a 72
pin Fast Page con parita`, tastiera e mouse PS/2, quindi componenti
facilmente reperibili che ne facilitano la messa in opera.

Attenzione! Gli Indy piu` vecchi erano disponibili in versione sia con
(SC) sia senza (PC) cache L2: queste ultime sono MOLTO piu` lente.

Tutte le macchine con CPU R4000 o superiore sono supportate anche da
IRIX 6.5.x, cioe` l'ultima versione al momento in cui scrivo. Fa
eccezione il Crimson, in cui supporto si ferma a IRIX 6.2. Per gli
Impact la versione minima e` IRIX 6.2 for Impact.

Faccio notare che IRIX 6.3 e 6.4 sono versioni speciali per l'O2 e per
alcuni Challange, quindi inadatte ad altri modelli.

[3.4.5] Qualche commento finale

I vecchi computer Silicon Graphics sono a mio parere un "must" per
qualsiasi appassionato di Retrocomputing interessato a macchine UNIX.
Sono sempre stati molto avanti per i tempi, sono costruiti i maniera
estremamente robusta ed hanno un sistema operativo affascinante. Ve lo
immaginate un computer che nel 1987 aveva una scheda video a 1280x1024
24bpp, overlay a 4 bit, Z-buffer a 24 bit, accelerazione hardware 2D e
3D? 
Era il 4D60! Vorrei averlo...

[3.4.6] Link su Internet

SGI:
	http://www.sgi.com

SGI Italia:
	http://www.sgi.it

SGI FAQ:
	http://www-viz.tamu.edu/~sgi-faq/

SGI Technical Advice and Information (ottimo sito!):
	http://www.futuretech.vuurwerk.nl/sgi.html

SGI Help:
	http://www.sgihelp.org

This Old SGI:
	http://www.geocities.com/SiliconValley/Pines/2258/4dfaq.html

Indigo Page:
	http://www.irisindigo.com

Technolust: The Indigo Page:
	http://www.agamemnon.org/indigo/

                           --------------------

[3.5] Sun
-------
                        
>>> di Davide G. Borin, 7/10/1999

La Sun inizio` la sua attivita` nel 1982(?) con la serie Sun 1: non mi e`
ben chiaro che diffusione abbiano avuto queste macchine, ma di certo oggi
sono incredibilmente rare! Mai vista una in vendita!

Sun-1   : 68000 ? MHz
1/100   : 68000 10 MHz
1/100U  : 68010 10 MHz
1/170   : 68010(?)

Poco piu` tardi inizia il vero successo commerciale con la serie Sun 2.
Anche queste sono piuttosto rare, ma ne ho vista vendere una o due:

2/120 : 68010 10 MHz, bus Multibus
2/170 : 68010 10 MHz, bus Multibus
2/50  : 68010 10 MHz, bus VME, workstation
2/130 : 68010 10 MHz, bus VME
2/160 : 68010 10 MHz, bus VME

Con la serie Sun 3 la Sun adotta la CPU 68020 (68030 in pochi ultimi
modelli). Alcuni di questi computer sono relativamente facili da trovare
negli USA. Tutti montano come FPU il 68881 o il 68882 per i 68030, e una
MMU proprietaria, tranne i 68030, che l'avevano integrata. Escluse le
workstation (3/50, 3/60 e 3/80), tutti sono server desk-side o rack-mount
dotati di bus VME.

3/160 : 68020 16,67 MHz
3/75  : 68020 16,67 MHz
3/140 : 68020 16,67 MHz
3/150 : 68020 16,67 MHz
3/180 : 68020 16,67 MHz
3/110 : 68020 ? MHz
3/50  : 68020 15,7 MHz
3/60  : 68020 20 MHz
3/60LE: 68020 20 MHz
3/260 : 68020 25 MHz
3/280 : 68020 25 MHz
3/80  : 68030 20 MHz
3/460 : 68030 33 MHz
3/470 : 68030 33 MHz
3/480 : 68030 33 MHz
3/E   : 68020 ? MHz

La Sun ha prodotto anche tre macchine con CPU Intel. Avevano bus ISA
assieme ad uno proprietario a 32 bit. Se ne trovano ancora in giro, ma
hanno avuto un successo limitatissimo :

386i/150 : 80386 20 MHz + 80387
386i/250 : 80386 25 MHz + 80387
486i     : 80486 (rarissimo)

Con il 1990 (o 1989?) inizia la transizione definitiva verso le CPU SPARC.
Elenco solo alcune di queste macchine, in quanto sono veramente al limite
del Retrocomputing:

4/260 : 16,67 MHz, bus VME
4/110 : 14,28 MHz, bus VME
4/280 : 16,67 MHz, bus VME
4/150 : 14,28 MHz, bus VME
4/330 : 25 MHz, bus VME
4/310 : 25 MHz, bus VME
4/350 : 25 MHz, bus VME
4/360 : 25 MHz, bus VME
4/370 : 25 MHz, bus VME
4/380 : 25 MHz, bus VME
4/390 : 25 MHz, bus VME
4/470 : 33 MHz, bus VME
4/490 : 33 MHz, bus VME
SPARCstation/server 1 (4/60) : 20 MHz, bus SBus
SPARCstation SLC (4/20)      : 20 MHz, tutto nel monitor (HD escluso)
SPARCstation IPC (4/40)      : 25 MHz, bus SBus
SPARCstation 1+  (4/65)      : 25 MHz, bus SBus
SPARCstation/server 2 (4/75) : 40 MHz, bus SBus
SPARCstation ELC (4/25)      : 33 MHz, tutto nel monitor (HD escluso)
SPARCstation IPX (4/50)      : 40 MHz, bus SBus
SPARCstation Classic         : 50 MHz, bus SBus
SPARCstation LX              : 50 MHz, bus SBus

Solo le SPARCstation sono workstation, gli altri sono server desk-side o
rack-mount.

Al giorno d'oggi la Sun e` probabilmente la puo` grossa ditta produttrice
di workstation e server UNIX e Solaris il piu` usato sistema operativo
commerciale per grossi server Internet.

[3.5.1] Dove reperirli e a cosa prestare attenzione in caso di acquisto

Le SPARCstation sono reperibili, pur con una certa difficolta`, anche in
Italia: seguire i newsgroup sull'usato informatico puo` essere utile. Si
puo` comunque tentare di rivolgersi a qualche rivenditore Sun
(http://www.sun.it) o alla Foxtron (http://www.foxtron.com). Tutti gli
altri modelli si trovano quasi esclusivamente negli USA (qualcosa anche in
Gran Bretagna), seguendo i newsgroup misc.forsale.computers.workstation e
comp.sys.sun.wanted o rivolgendosi a qualche rivenditore del posto
(dovreste trovarli elencati su http://www.sunhelp.com).

I modelli sono tantissimi ed e` difficile dare indicazioni precise: meglio 
leggersi le Sun Hardware FAQ (http://sun-www.picarefy.com/sun-www/index.html) 
caso per caso; posso comunque dare qualche informazione di massima.

Ogni serie utilizza un tipo diverso di tastiera/mouse, sempre proprietario:
type-1 per le Sun 1, type-2 per le Sun 2, type-3 per le Sun 3, type-4 e
type-5 per le SPARC e le Sun 3 con 68030(?). Nulla si sa delle tastiere
type-1. Le type-3, 4 e 5 (e 6, per la cronaca) sono compatibili tra di
loro: occorre solo un semplice convertitore tra type-3 e type-4/5/6. Sembra
inoltre che sia possibile usare una tastiera type-2 su una Sun 3 e quindi,
probabilmente, anche il contrario (che sarebbe piu` utile!).

Tutte le vecchie macchine Sun hanno utilizzato periferiche SCSI, a quanto
ne so io, quindi con gli hard disk non dovrebbero esserci problemi.

Le vecchie SPARCstation e il 3/80 tendono ad avere un problema: data l'eta`
e` molto probabile che la batteria delle NV-RAM (che contengono i settaggi
per l'OpenBoot PROM ed in particolare l'indirizzo hardware della ethernet e
la data) sia scarica. Il problema nasce da fatto che tale batteria e`
integrata nel chip della NV-RAM e tale chip e` difficilmente reperibile e
abbastanza costoso! La macchina e` comunque utilizzabile, ma e` necessario
immettere una noiosa sequenza di comandi per settare i parametri di boot ad
ogni accensione e sistemare la data appena il boot e` completato. Inoltre
alcuni pacchetti software comerciali basano la licenza sull'indirizzo
hardware della ethernet!

Le schede video delle prime macchine della serie Sun 2 generano segnali TTL
monocromatici, con connettore DB9. Tutte le altre macchine con scheda video
monocromatica generano segnali ECL e sincronismo TTL, sempre con connettore
DB9. Inutile dire che in questi casi e` d'obbligo acquistare o comunque
possedere un monitor adatto, quindi un Sun originale.
Tutte le schede video a colori o tonalita` di grigio generano invece
segnali RGB analogici con sincronismo composito separato, alla risoluzione
tipica di 1152x900 66 Hz, con connettori a 4 BNC o 13W3. Gran parte (non
tutti!) dei monitor per PC che tengano la risoluzione sopra detta sono
quindi utilizzabili, con l'apposito cavo. Quest'ultimo e` abbastanza
facilmente reperibile o al limite autocostruibile con poca spesa nel caso
di scheda a connettore BNC, mentre deve essere acquistato (a caro prezzo,
ma in calo ultimamente) in Italia dalla Sun o dalla Foxtron o da
rivenditori negli USA, sempre che non lo si trovi usato, nel caso di
connettore 13W3. Attenzione: anche molte workstation Silicon Graphics
utilizzano il connettore 13W3, ma con una piedinatura diversa: occhio
quindi ad acquistare il cavo giusto!  Esistono comunque schede video a
colori SBus con connettore DB-15 e segnali SVGA standard, ma e` raro
trovarle installate...

Voglio comunque far notare che tutti i computer Sun possono essere
utilizzati anche senza tastiera ne' video: basta collegare alla prima
seriale un terminale VT100 od un computer che lo emuli (sempre RS-232)
settato a 9600bps, 8 bit, senza parita`, 1 stop bit, tramite cavo di
conversione facilmente autocostruibile.

Infine un commento sulle RAM: alcune macchine utilizzano SIMM a 30 pin:
sono SIMM standard con parita`, quindi relativamente facili da trovare.
Altre utilizzano SIMM a 72 pin: queste sono SIMM a 33 bit, 32 di dati e 1
di parita`; NON sono le SIMM standard dei PC! Probabilmente vanno bene le
SIMM standard con parita` a 36 bit: ho letto di gente che ha avuto successo
con questo tipo di RAM, ma io non posso garantirvelo al 100%. Al 99% si`
pero`, sempre che utilizziate SOLO quelle e non configurazioni miste.

[3.5.2] Sistema operativo

Il sistemo operativo nativo per i vecchi computer Sun e` SunOS, uno UNIX
stile BSD. Sulle SPARCstation/server puo` essere utilizzato anche Solaris
(evoluzione di SunOS) fino all'ultima versione, la 2.7 o 7, come e stata
rinominata.

Solaris 7 puo` essere acquistato a pochi soldi direttamente dalla Sun, con
una licenza di tipo non commerciale ("non profit"), ma avverto che e`
piuttosto lento su queste vecchie macchine e richiede un minimo di 64 MB di
RAM e 1GB di hard disk per poter essere usato almeno decentemente.  SunOS
e` invece reperibile solo come usato, tranne la versione 4.1.1 per la serie
Sun 3 (e solo per quella!), scaricabile gratuitamente a
http://sun3arc.krupp.net/ completa di patch per l'Y2K!

Attenzione alla giusta versione di SunOS:

Sun 1: spararsi in testa
Sun 2: fino al 4.0.3
Sun 3: dal 3.0 fino al 4.1.1U1
i386 : dal 4.0 al 4.0.2 (cio` indica il successo di queste macchine...)
SPARC: dal 4.0 in poi (controllare meglio caso per caso)

Per le SPARC e` anche diponibile Linux e i vari BSD Open Source. Per le Sun
3 e` disponibile NetBSD.

Tutti questi sistemi operativi posso essere installati via rete, ma per
Solaris e probabilmente SunOS e` molto difficile utilizzare un server di
boot che non monti lo stesso S.O.!
Nel caso si utilizzi un CD-ROM (solo sulle macchine piu` recenti e`
possibile), fare attenzione che il drive supporti il block size a 512 byte:
non tutti i lettori CD-ROM offrono questo settaggio!

[3.5.3] Software

Per Solaris e Linux e` ampiamente disponibile su Internet software free,
spesso anche in formato binario, gia` compilato. Per gli altri S.O. e`
sempre possibile compilarsi software Open Source, dato che tutti questi
S.O.  comprendono un compilatore C. Fa eccezione Solaris, per il quale
esiste comunque uno stabilissimo porting di gcc ed egcs.

[3.5.4] Qualche commento finale

Le workstation ed i server Sun sono tra i piu` diffusi al mondo fra quelli
UNIX ad architettura non Intel. Sono anche state le workstation piu` usate
in ambito scientifico/universitario. Questo implica che moltissimo del
software Open Source piu` collaudato gira su Solaris e spesso anche su
SunOS. Anche la reperibilita` di software commerciale e` elevata,
soprattutto in ambito reti/database/ricerca scientifica. Le macchine Sun
(soprattutto le SPARC) sono quindi utilizzabilissime tuttora e
rappresentano quindi un acquisto idale per l'appassionato di Retrocomputing
che desideri un computer che non possa essere solo messo in vetrina o usato
per i giochetti.

[3.5.5] Link su Internet

- Sun        : http://www.sun.com
- Sun Italia : http://www.sun.it
- Sun Help   : http://www.sunhelp.com
- Sun Hardware FAQ : http://sun-www.picarefy.com/sun-www/index.html
- Sun 3 Archive    : http://sun3arc.krupp.net/
- Riparazione NV-RAM : http://www.squirrel.com

"Sun Help" e` la piu` completa collezione di link sulle macchine Sun che abbia 
mai visto: partendo da li` trovate tutto quanto puo` servirvi.

                  =======================================

[4] Riferimenti
---------------

                           --------------------

[4.1] RetroSoftware

Turbo Pascal 1.0:		http://comunity.borland.com/
				(http://kht.home.dhs.org/recycle/recycle.html)

Visicalc:			http://www.bricklin.com/

Nostalgia:			http://www.nostalgia.itgo.com/index.html

XT Software:			http://come.to/xtcomputers

ELKS:				http://www.elks.ecs.soton.ac.uk

Progetto EDICOLA:		http://www.retroplay.com/Mecenate/Edicola/

C64 Web Server:			http://www.6502.org/users/andre/osa/index.html

Software History:		http://www.softwarehistory.org/

                           --------------------

[4.2] - Musei Virtuali

ACE Retrocomputing
	        http://www.aceadvanced.org/

Compter History: 	
		http://www.computerhistory.org/

Consoles: 
		http://pudas.rydnet.lysator.liu.se/games/consoles.html

HP Calculators: 
		http://www.hpmuseum.org/
		
Historic Computer Images: 
		http://ftp.arl.mil/ftp/historic-computers/

IBM Mainframes:
		http://www.punch-card.co.uk/		
		
MBG: 
		http://world.std.com/~mbg/home_systems.html
		
Max Spillus Museum: 
		http://www.geocities.com/SiliconValley/Horizon/2700
		
Mind Machine Web Museum: 
		http://userwww.sfsu.edu/~hl/mmm.html
		
Old Calcs: 
		http://www.oldcalcs.com/

RetroComputing.net:
		http://www.retrocomputing.net/
		
Silicium.org: 
		http://www.silicium.org/
		
Soviet Calculators Museum: 
		http://www.comcen.com.au/~adavie/slide/calculator/soviet.html
		
TRS-80: 
		http://www.trs-80.com/
		
The Gentry Collection of Mature Computers: 
		http://world.std.com/~mbg/home_systems.html
		
The Museum of Dead, Gone & Obsolete Computers: 
		http://www.computingmuseum.com/
		
The Telegraph Office: 
		http://fohnix.metronet.com/~nmcewen/tel_off.html
		
Tix Museum: 
		http://www.rgmconsultants.it/tix/
		
Unnamed-1: 
		http://www.insset.u-picardie.fr/museum/
		
Unnamed-2: 
		http://www.ultranet.com/~engelbrt/carl/museum/
		
VAXen: 
		http://www.stmarks.pp.catholic.edu.au/vax/
		
Varie: 
		http://video.cs.vt.edu:90/history/Images/
		
Weird computers: 
		http://www.comcen.com.au/~adavie/weird/

                           --------------------

[4.3] Altri Link

[4.3.1] Informazioni Storiche

Blinken Lights:
	http://www.blinkenlights.com/

Calculator History:
	http://www.geocities.com/SiliconValley/Park/7227/

CBI Institute:
	http://www.cbi.umn.edu/

History of computing:
	http://ei.cs.vt.edu/~history/

History of Computing Information:
	http://ftp.arl.mil/~mike/comphist/	

VAX History:
	http://telnet.hu/hamster/vax/e_index.html

VT100 Net:
	http://www/vt100.net

---

[4.3.2] Emulatori

EDSAC Emulator:
	http://www.dcs.warwick.ac.uk/~edsac/

PDP8 Emulator:
	http://www.cs.uiowa.edu/~jones/pdp8/

The Computer History Simulation Project:
	http://www.tiac.net/users/mps/retro/

Virtual Altair:
	http://exo.com/~wts/	

---

[4.3.3] Compra/Vendita

Elenco fiere in Italia:
	http://www.geocities.com/CapeCanaveral/9377/fiere.htm

FoxTron:
	http://www.foxtron.com

NeXT for sale:
	http://www.orb.com/

ZX Spectrum parts:
	http://www.online.de/home/sintech/

                           --------------------

[4.4] Libri

["Titolo"]
[Autore/i]
[Casa Editrice - Anno]
[ISBN]
[Prezzo]
[(Commento)]

"La Grande Storia Del Computer" 
Massimo Bozzo
N.A.
N.A.
56.000
(E' una vera e propria miniera di informazioni - Massimiliano "Spillus")

"Il popolo del joystick"
J.C. Herz
Interzone - Feltrinelli
N.A.
N.A.
(Ci trovate la storia dei videogame ed uno spaccato della società davvero
notevole, se non vi da fastidio questa sensazione di essere radiografati,
censiti ed inquadrati e' libro da leggere - Tiziano)

"La storia del futuro"
Hafner - Lyon
Interzone - Feltrinelli
N.A.
N.A.
(Tutta la storia delle origini di Internet, be' penso che per gli
appassionati di retrocomputing sia il massimo - Tiziano)

"I guerrieri del software"
Zachary
Utet
N.A.
N.A.
(La nascita di Windows NT, un libro che si legge che e' una bellezza e
troverete delle sorprese - Tiziano)

"Collector's Guide to Personal Computers and Pocket Calculators"
Thomas F. Haddock
N.A.
N.A.
N.A.
(Trilobit)

"Il libro dei programmatori - Interviste"
N.A.
Mondadori - 1987
N.A.
N.A.
(Un libro di interviste alle migliori menti dell'Ars Programmandi
dell'epoca, tra i quali Bill Gates, Gary Kildall, Andy Hertzfeld ed altri
- Roberto)

"Com'era verde Silicon Valley"
N.A.
Franco Muzzio Editore - 1988
N.A.
N.A.
(La storia del Personal Computer dal 1973 (IMSAI, Altair ecc..) fino a
circa il 1981 (PC IBM, Mac 128 ecc..) con un sacco di belle foto dei
personaggi e degli ambienti di lavoro (garages) dell'epoca - Roberto)

"Dall'abaco al calcolatore elettronico - l'entusiasmante avventura del
	computer"
M.R. Williams
Franco Muzzio Editore - 1989
N.A.
42.000
(Parte dall'invenzione dei sistemi di numerazione e arriva piu' o meno all'
IBM/360. La cosa piu' interessante, e' che si tratta di un testo per nulla
superficiale, e viene sempre fornita una descrizione semplificata, ma
comprensibile, di tutti le apparecchiature. - Piero Cavina)

"ZAP The Rise and Fall of Atari"
Scott Cohen
MCGraw-Hill
N.A.
N.A.
http://www.pipeline.com/~jhardie/
(Un libro da  tempo introvabile, che racconta la parabola dell'Atari, "da 0
a 2 bilioni di dollari in 10 anni, e di nuovo a 0 in un anno." - Piero
Cavina)

"How to Design, Build & Program Your Own Working Computer"
Robert P. Haviland
TAB Books - 1979 
0-8306-9810-8 (hardback), 0-8306-1111-8 (paperback)
N.A.
(Da tempo fuori stampa, se ne avete uno trasformatelo
in PDF! - Cthulhu)

"History of Computing in the 20th Century"
N.A.
Metropolis - ~1980
N.A.
N.A.
(Collezione di articoli riguardanti diversi apsetti della storia dei
computer - Cthulhu)

"THe Tinker Toy Computer and Other Machinations"
A.K. Dewdney, W.H. Freeman and Company
??? - 1993
0-7167-2489-8 (hardback), 0-7167-2479-X (paperback)
N.A.
(Come costruirsi semplici computer meccanici, per imitare i grandi -
Cthulhu)

"How to Build a Working Digital Computer"
Edward Alcosser, James P. Phillips, Allen M Wolk
Hayden Book Company - 1968
Library of Congress Catalog Number:  66-14495
N.A.

"Storia di un enigma: vita di Alan Turing 1912-1954"
Andrew Hodges
Boringhieri - N.A.
N.A.
80.000

"Donna & top manager : la mia storia"
Marisa Bellisario.
Rizzoli - 1987
ISBN 88-17-85135-3 
20.000
(Si tratta di un libro "leggero" ma estremamente interessante per chi
voglia capire qual'era il clima dell'informatica in italia attorno al
'60. Se ci sono ragazze retrocomputeriste (esistono!?) sorrideranno
all'immagine dei tecnici Olivetti riuniti in una sala da cinema per
una conferenza: la foto mostra un centinaio di persone presenti delle
quali Marisa e' l'unica donna - Sonic)

                  =======================================

[5] Appendici
-------------

                           --------------------

[5.1] SUN - Optical PAD 

Unica nota: non l'ho mai provato, ma dovrebbe funzionare (ho visto una cosa
simile in funzione al DEI dell'Universita` di Padova): dovete stamparlo su
un foglio trasparente ed incollarlo sopra una lastra riflettente
(Davide G. Borin)

--- CUT HERE ---
%!PS-Adobe-2.0
%% Sun 3 mouse pad
%% Copyright 1987, BeakSoft Inc.
%% All Rights Reserved
%% Permission is granted to copy and use this without charge as long
%% as the copyright notices remain intact.
%%
%%

gsave
90 rotate
/ZapfChancery-MediumItalic findfont 24 scalefont setfont
5 -40 moveto
(This is a mouse pad.  It works!) show
( 1987, BeakSoft Inc.)
    dup
        stringwidth pop
        10.9 72 mul
            exch sub
        dup /copyr exch def
        -40 moveto
    show
/Symbol findfont 24 scalefont setfont
(\343)
    dup
        stringwidth pop
        copyr exch sub
        -40 moveto
    show
grestore

.8 setlinewidth
50 0 moveto
250
    { 2.4 0 rmoveto gsave 0 11 72 mul rlineto stroke grestore } repeat

.6 setlinewidth
50 0 moveto
300 { 0 2.8 rmoveto gsave 8.5 72 mul 0 rlineto stroke grestore } repeat

showpage
--- CUT HERE ---

                           --------------------

[5.2] RetroFlat

Nulla di più semplice...avete bisogno di ricostruirvi un flat
introvabile?  Magari di quelli a "saldare"?

Prendete due nastri di scotch, magari da pacchi e trasparente, ed un
motorino elettrico bruciato, o dei fili di rame molto sottili come
quelli nelle elettrocalamite nelle cuffie?
Gli indotti, forniscono filamenti sottilissimi e flessibili.

Stendeteli sul uno dei nastri, lato adesivo, ed disponete le file a
seconda delle vostre esigenze.
Chiudete ora con l'altro pezzo di nastro, sempre lato con colla, in
maniera da fare:

Nastro (la colla è sotto)
      __________________________________

Fili
----------------------------------------------------------------------

Nastro (colla verso l'alto)
      ____________________________________

Chiudete a sandwitch, e saldate i capi che ne fuoriescono...

(Giuseppe Gigante)

                           --------------------

[5.3] MAX Parallel Port

 (At the Computer)
14 PIN CENTRONICS FEMALE at the Computer.

Pin Name Dir Description
1  /STB  > Strobe
2  PDB0  > Data 0
3  PDB1  > Data 1
4  PDB2  > Data 2
5  PDB3  > Data 3
6  PDB4  > Data 4
7  PDB5  > Data 5
8  PDB6  > Data 6
9  PDB7  > Data 7
10  n/c -
11  BUSY  < Printer is busy
12  n/c -
13  n/c -
14  GND - Signal Ground
Note: Direction is Computer relative Printer.

Information from The Hardware Book

(Gianni)

                           --------------------

[5.4] Amiga Startup Color Codes

Eccoti la lista dei "messaggi" dello startup di amiga (cut'n'copy
direttamente da Aminet :)):

Dark gray	The initial hardware tested OK.  The 68000 is running
		and the registers are readable
Light gray	The software is coming in and seems OK
White		The initialization tests were all passed

Ecco i messaggi di errore:
Red		If there is an error in ROM
Green		If there is an error in the Chip RAM
Blue		If an error was found in the custom chips
Yellow		If the 68000 found an error before the error trapping
		software (the guru) was up and running

(Gabriele Banorri)

                           --------------------

[5.5] Misure e Pesi

         1 oz  (oncia)           =   28.35 g
         1 lb  (libbra)          =    0.45 kg =   16 oz
         1 cwt (quintale ing.)   =   50.80 kg =  112 lb
         1 ??? (tonn. corta)     =  907.18 kg = 2000 lb
         1 ??? (tonn. lunga)     = 1016.05 kg = 2240 lb
 
         1 in  (pollice) =  2.54 cm
         1 ft  (piede)   = 30.4  cm = 12 in
         1 yd  (yarda)   = 91.5  cm =  3 ft
         1 ??? (braccio) =  1.83 m  =  2 yd

(Sabino Maggi - Cthulhu)	 

                           --------------------

[5.6] N.U.P.O.

Qui c'e' un problema comune a questi negozietti Bolognesi (ma credo sia
cosi' anche in altre citta'): i negozi di usato a prezzi osceni (d'ora
in poi li chiameremo N.U.P.O.s, col plurale inglese :)) avendo per
l'appunto prezzi osceni hanno anche pochi clienti e quindi un ricambio
di materiale molto basso: in sintesi tengono gli stessi oggetti per
mesi, o anche un anno o piu'.
Visto che chi gestisce un N.U.P.O. non e' un buon venditore non si rende
conto che cosi' facendo scoraggia gli acquirenti e si riempe il negozio
di robaccia che tanto non vendera' mai. Non avendo la piu' pallida idea
di come si gestisce un negozio di quel tipo prende tutto in conto
vendita ma i margini di trattativa sono bassi visto che al cliente e'
stato detto che il suo hardware vale delle cifre iperboliche e quindi
difficilmente accettera' una vendita al ribasso. Non solo: nelle
clausole di vendita non e' specificato che dopo un tot di mesi il prezzo
automaticamente scende (in alcuni negozi e' cosi') e addirittura non e'
specificato che dopo un certo periodo di tempo l'oggetto o viene
ritirato o diventa di proprieta' del negozio. L'oggetto rimane quindi
nel N.U.P.O. finche' il cliente non lo ritira (difficile, dopo 3/4 mesi
uno si dimentica addirittura della cosa) o finche' il negozio non fa un
repulisti della roba vecchia. Tale ripulisti pero' non si avra' quasi
mai visto che il negozio ha ampi spazi espositivi e pochi oggetti. La
filosofia che guida il gestore di un N.U.P.O. (che di solito o e' in
pensione e quindi ha altri redditi oppure lentamente si converte a
vendere hardware nuovo visto che "tanto l'usato non ha mercato"... e te
credo! A quei prezzi!) e' che e' meglio una gallina domani (il 286
venduto a 200.000) piuttosto che un ovetto piiiicolo oggi (il 286
venduto a 5.000) visto che "a me non costa nulla tenerlo in esposizione"
e che "il prezzo e' deciso col cliente, per abbassarlo dovrei
telefonare" (e farci una pessima figura, visto che la valutazione
avresti dovuto darla tu, sei tu che vendo usato abitualmente, non il
cliente).

La cosa brutta e' che ogni tanto l'oggetto viene venduto davvero e
questo rafforza il gestore del N.U.P.O. nelle sue convinzioni (mentre
tutta la roba invenduta non gli fa ne' caldo ne' freddo).

Attenzione: non necessariamente N.U.P.O. vuol dire sciacallo anche se
talvolta le due cose coincidono. Il N.U.P.O. e' in buona fede, i prezzi
alti sono dati dall'ignoranza. Se conoscesse meglio il mercato e fosse
meno stupido venderebbe a cifre piu' basse.

(Conte Z.)

                           --------------------

[5.7] Relazioni Sociali

[5.7.1] Madri

Gabriele Banorri  wrote:

> E quando tua mamma ne parla con le sue amiche in tua presenza? Dio...
> mi pare d'essere la vergogna della famiglia (alla stregua di
> 'scienziato pazzo' o cose simili... (beh, sul pazzo, forse ha ragione
> :))

Mai farsi sconfiggere cosi'.
Quando capita, tu le guardi col sorriso di chi sa che gli
interlocutori sono esseri inferiori, e spieghi: "ho un paio di VAX ed
un AS/400, oltre ad altre macchine di contorno".
Quando domandano che ci fai (in genere non arrivano a chiedere COSA
sono), accentua il sorriso commutandolo nel modello "proprio non
possiamo fare a meno di queste domande idiote?" e chiedi loro cosa ci
fanno con i sassi colorati messi in giardino, le collezioni di
collane, i guardaroba infiniti...
A quel punto si passa a parlare d'altro, in genere.

Oppure, se ne esce una con "ah, ma mio figlio da parte ha...".

	gestitamente,
	   Cthulhu

                  =======================================

									
	The programming model for the 8008 was very similar to the 8080.
	The greatest difference  was  that  the 8080 had a stack pointer
	and the stack in memory, but  the 8008 had an on-chip stack. You
	could take 8008 code and reassemble it  for the 8080 with hardly
	any changes. Intel  did change  the assembler mnemonics  so  you
	couldn't  take  a  standard 8080  assembler  and  assemble  8008
	instructions, but for example Scelbi did have  an 8080 assembler
	that  used 8008-like mnemonics. The 8086 was  a development from
	the  8085, which was a  development  from the 8080,  which was a
	development  from the 8008. So inside a  Pentium III there lurks
	an 8008, much like the crocodile brain inside us.

				William Hamblen - alt.folklore.computers

				      ---

		       Do not fold, spindle or mutilate.

 
Angolo   Angolo
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