Angolo Angolo
 Sicilia, Olivetti e ... 3000km 
Angolo Angolo
 
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I preparativi
Da una prima analisi, sembra che ci possa stare tutto sulla Carnival, ma manca ancora la stampante, una PR4600 Olivetti, totalmente sconosciuta, che misura 68x78x110 cm.
Comunque, mentre raccogliamo le informazioni sul carico, ci prepariamo ad ogni eventualita': sia io sia Gianni esaminiamo a tappeto le varie possibilita' di noleggi e viaggi, con anche approfondite analisi dei costi delle varie combinazioni.
Vi tralasciamo questa lunghissima fase (settimane), poco interessante, vi basti sapere che e' stato un lavoro immenso ma che alla fine si rivelera' prezioso.
Il tentativo di far stare tutto sulla Carnival, purtroppo da esito negativo : nonostante la cubatura ci sia, non c'e' modo di far entrare i blocchi e di posizionarli, senza contare che ci sarebbero sempre i 10 terminali che andrebbero spediti.
Visto che sulla Carnival non ci puo' stare tutto il materiale da salvare, si passa alla seconda ipotesi, in ordine di convenienza, che prevede il noleggio di un furgone a Palermo e la riconsegna a Milano. Noi scenderemmo in aereo, ed anche qui la fortuna non ci assiste, perche' la compagnia che ci consentiva il viaggio a minor prezzo, la WindJet, fallisce proprio pochi giorni prima; quando si dice la sfiga. Ma alla fine non cambiera' molto, perche' di fatto il noleggio con riconsegna in una stazione diversa, quando questa opzione include stazioni in Sicilia, sembra non si riesca proprio di ottenerlo, vuoi per una motivazione (presunta) o per l'altra.
Situazione apparentemente disperata. Siamo alle 9.30 di lunedi' mattina ossia mancano 18 ore scarse alla partenza e dalla Sicilia ci negano definitivamente di avere il furgone disponibile!
Ma ecco che il lungo lavoro di preparazione salva la missione....
L'unica possibilita' per poter partire e' noleggiare un furgone nella nostra zona e poi riconsegnarlo nella stessa stazione. Avevamo prevalutato queste opzioni tenendole come riserva, sia con Maggiore a Novara sia con Europcar a Biella.
Visto che a Novara non si trova nulla, con cosi' poco preavviso, rimane Biella, che riesce a procurarci a tempo di record il furgone. Biella tra l'altro e' un punto dove dobbiamo comunque passare, l'unica scomodita' e' che mi tocca andare a prenderlo la sera prima, per poter partire alla mattina presto, verso le 6, quando il noleggio apre invece alle 8:30, e considerando il tempo di fare le carte, si finirebbe per partire alle 9, il che renderebbe improponibile tutto il nostro programma di viaggio.
Quindi noleggio il furgone alla Europcar di Biella, per questa volta abbiamo tradito la Maggiore, nostro abituale fornitore.
In questi giorni mi sono ridotto senza un euro in tasca, avendo dovuto pagare spesso in contanti i pranzi vari, che la Fondazione regolarmente offre ai volontari che vengono a lavorare. Sono cosi' costretto a passare a prelevare al bancomat, prevedendo che in Sicilia almeno in qualche occasione non ci sara' possibilita' di pagare con le carte.
Inizia il grande viaggio
La sveglia e' puntata sulle 5, per consentirmi di prepararmi ed arrivare a Bologna ad un'ora decente. Inutile nascondere che faccio una fatica notevole ad alzarmi, indugio per qualche minuto completamente rimbambito, ma dopo fortunatamente il senso del dovere prende il sopravento ed inizio la sequenza di startup, con barba, lavaggio, vestiti, colazione, cibo animali.
Colazione molto frugale, due croissant del Penny Market ed un bicchiere di latte, giusto per non partire a stomaco vuoto. Sulla confezione dei croissant c'e' scritto che uno di essi rappresenta il 20% del fabbisogno giornaliero di un individuo normale, da cui ne deduco che io non sono affatto normale.
Anni fa una canzone recitava piu' o meno "La valigia pronta, quella di un lungo viaggio" e direi che calza perfettamente, visto che ci si prepara ad affrontare un qualcosa come 1300km, cosi' come fosse niente. Accanto alla valigia, la Micia, che vorrebbe come al solito entrare in casa, e che per questa mattina non verra' servita a colazione da me, ma da mio fratello, che badera' agli animali durante i miei 4 giorni di assenza.
Il furgone esce dal suo ricovero notturno, nel passo carraio: non ho cercato di parcheggiarlo all'interno del cortile, perche' gia' con la Carnival faccio fatica a far manovra, figuriamoci con il furgone che e' piu' lungo e non ha visibilita' posteriore; meglio evitare di rigarlo, visto che praticamente e' nuovo.
Sono esattamente le 6, quando ho tirato fuori il furgone, caricato tutto, predisposto il Tomtom e sono pronto per partire alla volta di S.Agata Bolognese; per adesso la tabella di marcia e' perfettamente rispettata, anche se in verita' speravo di partire un po' prima, per guadagnare tempo su eventuali code o impedimenti lungo il percorso, ma di fatto tra una cosa e l'altra in meno di un'ora non sono riuscito a prepararmi.
Il viaggio verso Bologna risulta tranquillo, in tangenziale a Milano trovo un po' di traffico, ma fluido, cosa che per la tangenziale rappresenta gia' un ottimo stato. Sull'autostrada del sole trovo poi poche macchine, probabilmente i flussi non si sono ancora mossi a quest'ora. Trovo invece parecchio traffico arrivato a Modena, ed andando verso S.Agata, ma qui anche l'orario e' ormai quello dei lavoratori, e quindi siamo proprio nel picco di traffico della mattina.
Arrivo a S.Agata Bolognese, dove devo prelevare Gianni, che con me affronta questa missione oltre ogni limite. Fatico un po' a trovare il punto esatto, nonostante conosca benissimo la strada, perche' il Tom mi porta in centro al paese, deviando per una strada molto prima di avvicinarsi a S.Agata Bolognese, e non facendomi passare davanti allo stabilimento della Lamborghini, che e' il punto di riferimento per arrivare a casa di Gianni.
Parcheggio il furgone sotto casa di Gianni, fortunatamente lo spazio non manca, ed in attesa che lui scenda, preparo cellulari , auricolari e macchina fotografica. La prima tappa, a dire il vero veramente la piu' piccola, e' compiuta, adesso ci aspetta tutto il resto.
(Gianni) Onestamente sono un po' preoccupato. Avevamo pianificato tutto, ma stiamo per fare grossomodo 3000km in furgone in quattro giorni, in zone che ne' io ne' Alberto conosciamo. Con la famosa Salerno-Reggio Calabria da fare due volte in tre giorni. Ed il margine totale di tempo che abbiamo e' meno di mezza giornata. Ma ormai siamo in ballo! E quindi balliamo...
Si riparte, inizia la lunga traversata. Dopo un po' di strade provinciali, per arrivare a Bologna, ci immettiamo sulla A1, direzione appennini. Fortunatamente non troviamo ne' traffico intenso, ne' code, sempre in agguato su questo tratto autostradale.
Passiamo tutti gli appennini abbastanza tranquillamente, c'e' traffico ma non da rallentare la media, che comunque in questo tratto, per via delle continue curve, non puo' essere comunque molto elevata.
Firenze viene attraversata in perfetta tabella di marcia.
La guida e' tranquilla, oserei dire rilassante, e dopo circa tre ore non sono minimamente stanco ne' stufo. Quello che mi aspetta e' decisamente molto piu' pesante.
Arriva il momento di fermarsi per una sosta, non tanto per la pausa, quanto perche' il furgone e' in riserva (non ci stupiamo, abbiamo oltrepassato Roma). Non conoscendo l'autonomia reale del nostro mezzo, e non fidandoci di quella calcolata, che cambia troppo rapidamente per sembrare affidabile, non possiamo rischiare di andare all'area di servizio successiva.
L'autogrill e' pieno, vista l'ora decisamente da pausa pranzo, e praticamente tutti i parcheggi sono occupati, tranne un'area isolata dal resto, inspiegabilmente vuota. Visto che non ci sono divieti, anzi, c'e' il cartello del parcheggio, lo consideriamo riservato per noi, e posizioniamo il nostro furgone, che finalmente, dopo diverse ore di marcia e centinaia di km, puo' fare una meritata pausa.
L'autogrill dove facciamo la sosta non e' male: a parte il parcheggio piccolo, il resto e' all'altezza delle aspettative, abbiamo a disposizione la scelta tra ristorante, spizzico oppure i soliti panini da autogrill, quelli uguali in tutta italia , caratterizzati da un costo altissimo e da una qualita' sullo scadente andante.
Sosta in autogrill, per il pranzo
Optiamo per un menu pizza al banco dello Spizzico, sia per far svelto, sia perche' sembra la cosa piu' commestibile tra quelle proposte dagli autogrill, notoriamente costose e di pessima qualita'.
Siamo in Italia, e di certe cose non dovremmo stupirci .... il banco del punto di accoglienza Telepass, lasciato senza sorveglianza, e' stato rapidamente trasformato in zona di bivacco per qualche avventore, che ovviamente poi ha lasciato i resti del pranzo ed i vassoi li' sul posto, nonostante esistessero a meno di 3 metri gli appositi contenitori stile MacDonald.
La pausa pranzo e' finita, e' stata anche rapida e dopotutto ci ha soddisfatto, con i limiti pur sempre di un autogrill. Possiamo quindi riprendere il furgone ed avviarci per il rifornimento, nella stessa area di servizio.
Ci siamo fermati non solo per mangiare, quello era secondario, ma per fare rifornimento al furgone, ormai in riserva.
Al momento di pagare, scopro che la mia carta Esso e' bloccata ... quasi sicuramente perche' ho acquistato troppo poco negli ultimi mesi ... ma non e' colpa mia, se fanno sempre prezzi piu' alti delle altre compagnie. Certo che non comunicare il blocco di una carta, e' gia' un gran segno di serieta', da parte di un esercente.
Tocca quindi pagare con carta di credito, consumando cosi' il prezioso plafond, che in questo mese vedra' anche il tagliando della Carnival dei 120.000, che prevede la sostituzione della cinghia di distribuzione, quindi sicuramente 1000 euro abbondanti.
A Napoli, un casino tremendo sull'autostrada, sembra di essere su un'autoscontro: un camionista ci taglia la strada in pieno, per poi uscire dopo poco. (La zona di Napoli e' costellata di lavori in corso e questo non facilita lo scorrere del traffico, ma questo non giustifica comportamenti criminali come quello del camionista, che quasi ci schiacciava sui jersey di cemento mentre lo superavamo!)
Passata Salerno percorriamo oltre 100 km veramente eccellenti (degni delle migliori autostrade del Nord), ma poco prima di Lagonegro inizia la VERA Salerno-Reggio Calabria, quella dei lavori perenni, delle gallerie che sembrano quelle di Gardaland, dei continui salti di corsia, sobbalzi, restringimenti.
In Calabria ci sono incendi dappertutto, anche di dimensioni notevoli. Non si capisce quale sia il vantaggio di bruciare tutto questo territorio, escludendo il piacere di qualche piromane coglione; si tratta per lo piu' di zone scoscese, con vegetazione neppure tanto bella, non di posti dove si possono sfogare i palazzinari.

Tutte le foto del viaggio

Serata a Vibo Valentia
Raggiungere Vibo Valentia Marina sembrava una passeggiata, sulla cartina, invece si rivela assai impegnativo, con il dover percorrere strade ricche di tornanti e che ci portano dall'autostrada, che scorre su viadotti a parecchie decine di metri d'altezza, a livello spiaggia.
Finalmente raggiungiamo il sobborgo dove si trova l'hotel, e dopo aver individuato la stradina dove e' situato, cerchiamo parcheggio, arrivando in poche decine di metri in una piazza affacciata sul mare, con una bella spiaggia, che e' pero' praticamente deserta, poche auto parcheggiate, poche persone in giro, spiaggia intatta. Sapremo poi che per loro la stagione e' finita con la scorsa settimana.
All'ingresso della stradina, il cartello che indica l'hotel Diavin, mostra evidenti segni di abbandono, come tutto il resto del circondario, che sembra molto lasciato a come capita. I nomi delle strade sono scritti con la vernice sul muro, non c'e' una logica nella viabilita', tutto sembra essere stato costruito in perfetto fai-da-te.
Arriviamo all'Hotel Diavin, dove abbiamo prenotato: la struttura si rivela subito molto artigianale, con parecchie cose messe contro ogni logica, al che Gianni sostiene che l'intera zona sia stata costruita in totale abusivismo :-) .
L'hotel si trova in fondo ad una stradina, segnalato da un cartello usurato. La porta e' spalancata, nessuno alla reception. Entriamo ed una ragazza ci viene incontro, ma non sembra sapere molto di come funziona un hotel, infatti solo per capire se siamo tra gli ospiti attesi o meno, deve telefonare alla proprietaria.

 

Non lasciatevi ingannare dal volantino: l'Hotel e' una casa incastonata in mezzo ad altre, al punto che dalla nostra stanza vediamo un tetto ad un'altezza che non sarebbe nemmeno a norma, come distanza di rispetto, nei confronti delle costruzioni adiacenti. Il ristorante nominato nel volantino, e' in realta' una convenzione con una vicina pizzeria.

Tutte le foto della camera

 

Chiediamo consiglio su dove poter andare a mangiare, e la bionda receptionist in erba Jessica, ci consiglia di andare o al Gazebo, che si rivela una pizzeria abbastanza classica, oppure alla Casareccia, che invece soddisfa il nostro concetto di "un posto dove mangiare"
Nonostante siano le 20:30 passate, il locale e' ancora praticamente vuoto; ci viene chiesto se accomodarci al piano superiore o inferiore, e scegliamo quest'ultimo perche' e' presente l'aria condizionata, e la giornata e' ancora caldissima. Ci accomodiamo quindi nel seminterrato, dove tutti i tavoli sono liberi, tranne quello occupato da una famigliuola che sembra essere cliente abituale di questo ristorante.
Una bella mangiata siamo riusciti a farcela, in questo ristorante, La Casareccia, anche se dopotutto il livello e' normale, i piatti sono classici delle zone di mare, ed i prezzi non sono propriamente bassi. Come primo una pasta tipo strozzapreti allo scoglio, come secondo frittura di paranza con contorno di melanzane ripiene.

Il sito del ristorante

Torniamo in hotel, facendo una passeggiata nella piccolissima cittadina, in realta' un sobborgo, e prima di andarcene a dormire, passiamo a controllare che il nostro furgone sia integro; lo troviamo tutto solo, in un parcheggio semideserto, nonostante affacciato al mare.
Si riparte, direzione Sicilia
Il risveglio non e' dei migliori: manca la corrente elettrica, il condizionatore ovviamente non funziona, in bagno non c'e' finestra e quindi non si vede nulla, e l'acqua dopo poco cessa di scorrere. Scendiamo ed incrociamo la titolare dell'Hotel, che candidamente ci dice che questa interruzione era stata annunciata preventivamente, da Enel ... dirlo la sera prima era tanto brutto ? Dalla finestra, un bellissimo panorama, il tetto della casa, ovviamente abusiva, costruita di fronte.
Facciamo colazione, con poche cose messe a disposizione penso da Lidl o da Penny Market, con un caffe' gentilmente riscaldato con un fornellino dalla Signora Arianna. Decisamente una brutta colazione, non giustificata dalla mancanza di corrente, in quanto basterebbe una minima spesa per offrire molto di meglio, e visto che il prezzo richiesto per il soggiorno non e' proprio economicissimo... Non so se sia stata la pessima colazione, oppure il nervoso di questi giorni, sta di fatto che non ho digerito la colazione per tutta la mattinata.
fattura, se me la manda Al momento di saldare il conto, come ormai eravamo quasi certi, non si puo' pagare con carta di credito, perche' non c'e' corrente: ma un gruppo di continuita' proprio no ? E' una cosa cosi' strana e pericolosa da tenere in casa ?
Si riparte, prendiamo il nostro furgone, che ha soggiornato in un bel parcheggio a 20 metri dalla spiaggia
Arriviamo al momento di passare lo stretto di Messina, con il traghetto, e per entrambi e' la prima volta. Non c'e' nessuno in coda, alla biglietteria, ed all'imbarco abbiamo davanti solamente pochi mezzi; noi ci mettiamo giustamente nella corsia dei mezzi pesanti :)
Va segnalato l'incredibile percorso dalla biglietteria all'imbarco.... che ci crediate o no si rientra in citta', si percorrono alcune vie (con curve diciamo non molto agevoli per i TIR) dopodiche' si raggiunge un sottopassaggio ferroviario con relativa curva stretta in uscita e finalmente si arriva all'imbarco.... Rabbrividiamo al pensiero di quel percorso nelle giornate di esodo vacanziero e capiamo certi racconti terrificanti che ci avevano fatto parenti ed amici (e che noi ritenevamo esagerati).
Ecco il momento dell'imbarco, nemmeno tanto atteso, visto che abbiamo fatto veramente solo qualche minuto di attesa. Tutto in diretta !

Filmato in versione non compressa

Dopo pochi minuti siamo sul traghetto e possiamo goderci la nostra prima traversata. Il furgone e' stato fatto parcheggiare sul piano terra, come tutti i mezzi pesanti, e questa e' gia' un'ottima cosa, cosi' siamo subito pronti

Scarica il filmato in versione non compressa

Durante il viaggio verso S.Agata di Militello, dobbiamo fare rifornimento al furgone, che ormai e' quasi vuoto; purtroppo i prezzi sono decisamente piu' alti qui, di quelli che abbiamo al nord.
Arrivo a S.Agata
Arrivare a S.Agata di Militello e' veramente semplice, lo svincolo dell'autostrada ci porta in un attimo nella cittadina sicula.
Dobbiamo spezzare una lancia in favore delle autostrade sicule. Ci erano state descritte come terribili, invece non sono male, sono solo un po' vecchie (si vede da guard-rail e viadotti) ma scorrevoli e con asfalto in gran parte ben tenuto.
Il nostro donatore, Daniele Ricciardi, ha un negozio di computers e videogames proprio nel centro di Sant'Agata di Militello; parcheggiamo agevolmente di fronte al negozio, e valutiamo il da farsi: visto che c'e' da andare a prendere la stampante ed i terminali a casa dell'amico Maurizio, decidiamo di fare prima quello, cosi' nel frattempo la strada si libera e possiamo, nel pomeriggio, parcheggiare il furgone sul marciapiede proprio davanti al negozio, per facilitare il carico dell'Olivetti LSX3070. 
Il computer che Daniele ci dona e' un bellissimo mini della Olivetti, l'LSX3070, ma la particolarita' e' che questa macchina e' nuova di pacca, non e' mai stata usata, ed e' completa di manuali, schede di ricambio ed almeno una decina di terminali.
La stampante Olivetti PR4600, che poi scopriamo essere in realta' una Mannesman Tally rimarchiata Olivetti, e' imponente, e per molti anni ha occupato il garage di Maurizio. Caricarla non e' difficile, visto che siamo in 4 persone, l'unica scomodita' e' che il coperchio superiore si apre, non ha un fermo. Le ruote ci sono, ma sono state massacrate durante i precedenti spostamenti, quando la macchina era stata portata ormai ai cassonetti, ed in nostro amico l'ha salvata poco prima della distruzione.
  Andiamo a pranzo in un locale praticamente sul lungomare, nel quale gustiamo piatti ovviamente a base di pesce. Prendo un antipasto di mare, a dir poco favoloso, ed un primo, pasta con pescespada, ottimo anche questo. Il pranzo e' una piacevole occasione per chiaccherare con i nostri amici siciliani, con i quali abbiamo tante passioni in comune.
Il carico dell' LSX e' stato veramente difficoltoso, perche' e' una macchina pesante e senza troppi punti dove poter far forza; fortunatamente e' andato tutto bene e ci siamo riusciti, per cui possiamo permetterci finalmente la foto ricordo, scattata da un ragazzo cinese di passaggio, che colgo l'occasione per ringraziare.
Verso San Giovanni Galerno
Purtroppo il tempo per noi in questi frangenti e' la cosa piu' preziosa, cosi' siamo costretti a salutare i nostri amici siciliani ed a ricominciare il viaggio, verso la terza ed ultima tappa di questo tour: San Giovanni Galerno, molto vicino a Catania.
Arriviamo a casa di Eugenio in perfetto orario, e dopo qualche complicazione per parcheggiare il furgone in una strada dove e' vero che ci passano anche i camion, ma come non lo sa nessuno, possiamo dedicarci al carico del bellissimo Olivetti BCS2025
In questa foto, dalla sinistra, ci siamo io, Alberto, Giordano ed Eugenio, i donatori di questo bellissimo BCS; i nostri amici hanno ereditato questa macchina dal padre, l'hanno conservata per molti anni in garage, poi, al momento di doversene a malincuore liberare per motivi di spazio, hanno fortunatamente contattato il nostro Museo, che ovviamente non poteva non apprezzare un pezzo di storia come questo.
Il BCS2025 e' una macchina destinata prevalentemente all'uso contabile, ed e' un'evoluzione delle fatturatrici elettromeccaniche che Olivetti produceva in precedenza. L'utilizzo del monitor e' principalmente un ausilio, la periferica di output principale resta la stampante, come del resto anche in molti altri sistemi della concorrenza risalenti a quell'epoca.
Passiamo una buona mezzora a chiaccherare con Eugenio, Giordano ed i loro genitori, che gentilmente ci accolgono nella loro dimora, ma non possiamo dilungarci troppo, perche' per questa giornata abbiamo ancora una piccola tappa da compiere: raggiungere l'hotel in una vicina cittadina, dove pernotteremo.
Serata a San Giovanni La Punta
Arriviamo all'Hotel Ares, dove abbiamo prenotato, con qualche difficolta', visto che troviamo coda fin dall'uscita del casello, ed il percorso che il navigatore ha scelto e' tutt'altro che simpatico, stradine buie in mezzo al nulla.
In hotel ci attende la receptionist Giovanna, che sta telefonando, e nasconde poco bene di essere disturbata dalla nostra venuta; terminata la sua telefonata, ci considera, e con la simpatia di un esattore di Equitalia, ci accoglie e ci registra.
La nostra camera e' piccolina, ma abbiamo anche il terrazzo ed il bagno e' decente. 
E' abbastanza tardi, ed in nostro hotel sembra nel nulla, cosi' decidiamo di non avventurarci fuori e di cenare al ristorante dell'hotel. Un ristorante molto strano, dove servono un cameriere in alta uniforme ed un altro vestito con maglietta e jeans ... i piatti poi sono tutto tranne che siciliani, infatti io prendo sedani (quelli che noi chiamiamo rigatoni) con spinaci e di secondo involtini con speck. Anche gli altri piatti presenti nel menu, sono tutti di cucina generica italiana, niente a che fare con la regione Sicilia. Non eccezionale, debbo dire, questa cena; il servizio poi e' stato di una formalita' quasi fastidiosa, e teniamo anche conto che durante la cena ci siamo dovuti sorbire le discussioni calcistiche del cameriere casual con una coppia che evidentemente conosceva, e che erano assieme a noi gli unici avventori del locale.
Inizia il ritorno
Saldiamo il conto in hotel, dopo una colazione non eccezionale ma sufficiente. Questa volta alla reception c'e' un ragazzo fin troppo esuberante, che mette del suo in ogni gesto, in ogni operazione, l'esatto opposto della ragazza di nome Giovanna, che ci ha freddamente accolti la sera prima.
Prendiamo il nostro fido furgone, al quale ormai siamo anche un po' affezionati, e dopo aver controllato il carico, partiamo.
Arriviamo al traghetto, dove questa volta troviamo coda, ma niente di terribile, semplicemente non saliamo al primo turno, dobbiamo attendere l'arrivo del secondo traghetto, che e' lo stesso che ci ha accompagnati all'andata. Come nel viaggio precedente, il furgone viene parcheggiato sul ponte al piano terreno, con i mezzi pesanti.
Dopo un buon pezzo di risalita optiamo per una sosta in autogrill, ma becchiamo un vecchissimo autogrill di quelli che a nord ormai da molto si vedono solo nei film degli anni settanta.... Giusto una pausa.
Tra l'altro e' Esso, e quindi non facciamo rifornimento avendo ancora autonomia sufficiente a raggiungere con sicurezza il successivo rifornimento.
Come previsto sosta al successivo autogrill per rifornire il furgone di gasolio, visto che ormai stavamo gia' entrando in riserva, ed in questa parte della Salerno-Reggio Calabria, gli autogrill sono ogni 50km minimo.
Dopo una giornata intera di guida, il furgone e' di nuovo vuoto, e sugli appennini ci fermiamo a riempirlo.
Il tratto appenninico si rivela piuttosto lento, a causa di svariati lavori in corso ed un paio di incidenti. Fortunatamente comunque nessuna coda risulta particolarmente lunga.
A Sant'Agata Bolognese
  Questa sera si sta a casa di Gianni. E' questo il motivo del lunghissimo percorso odierno, avremmo potuto fermarci dalle parti di Orvieto ma era ancora presto (intorno alle 18) e quindi decidiamo di forzare la giornata per guadagnare ore preziose il giorno successivo.
(Gianni) Alberto non la dice tutta... In realta' l'ho quasi obbligato a giungere a casa mia... Ma la scelta e' motivata non solo dal recupero tempo per il giorno dopo ma anche dal fatto che io mi posso liberare di tutto quello che non mi servira' il giorno dopo. In cui da Biella dovro' tornare a Sant'Agata, e meno roba ho meglio sara'...
Alle 10 di sera passate, non ci sono molte alternative per la cena, per lo piu' in zone non centrali come S.Agata. Ci viene in aiuto Michela, che propone di andare in un locale a S.Giovanni in Persiceto, sulla strada tra Bologna e S.Agata Bolognese, che e' gia' stato collaudato e che ha la cucina aperta fino a tardi. Meno male che esistono posti come questo, perche' la gente non mangia sempre agli orari canonici, come vorrebbe ... a volte e' costretta da lavoro o imprevisti a mangiare quando puo', come nel nostro caso. 
Si inizia con un bel piatto di gramigna panna e salsiccia, veramente gustoso, anche se l'esattto opposto di quello che e' un piatto sano, cioe' molto unto e salato; ma qualche soddisfazione bisogna pur togliersela nella vita. Proseguiamo con  una grigliata mista veramente degna di tale nome, ma sono cosi' stanco che non riesco nemmeno ad apprezzare totalmente questo locale. Caffe' per chiudere.
Il furgone fa i suoi ultimi chilometri per questa giornata, dal ristorante alla casa di Gianni, nel cui cortile puo' trovare finalmente un po' di riposo, dopo una giornata di marcia praticamente continua.
Siamo stanchissimi, e non vediamo l'ora di andare a dormire; io sono sistemato nella stanza degli ospiti della casa di Gianni e Michela, che condivido con una quantita' di pelouches sicuramente superiore al centinaio ... fortunatamente sono tutti zitti e fermi e non disturbano la nottata :-)  Fa caldo, ma sara' l'ultima giornata di caldo, infatti il giorno dopo le temperature precipitano di almeno 15 gradi; arriva il freddo, ed io non posso che gioirne, se non fosse che penso a come riscaldare il Museo, questo inverno.
Si riparte verso nord
  Abbiamo fatto con calma questa mattina, e c'e' stato anche il tempo per il caffe'. Dopo aver caricato le valigie sul furgone, e dato una riassestata al carico, siamo pronti; alcuni tasti del BCS erano addirittura saltati fuori, sicuramente durante gli innumerevoli sobbalzi sulla Salerno-Reggio Calabria, in corrispondenza di ogni giunto di dilatazione dei viadotti.
Un viaggio molto tranquillo, unico punto critico, un violentissimo temporale che ci colpisce quando siamo nella zona di Parma, e che ci accompagna per qualche chilometro, durante i quali anche con il tergicristallo al massimo, la visibilita' e' estremamente limitata
Per molti chilometri, e' un alternarsi di pioggia e nuvolo, ma quando arriviamo sulla tangenziale Ovest di Milano, una sorpresa ci attende: l'arcobaleno, anche se non completamente visibile, si staglia all'orizzonte, verso le alpi.
Finalmente a Camburzano
Arriviamo finalmente in zona destinazione, anche se ci sono un paio di tappe, prima di arrivare al Museo.
Ci fermiamo all'Obi di Ponderano, per prendere il materiale necessario per mettere le ruote alla stampante Olivetti, l'unica macchina che non ne e' provvista, o meglio, ha i resti di quelle che erano le ruote originali. Inizialmente cerchiamo delle rotelle che abbiano lo stesso interasse di fissaggio di quelle esistenti, ossia 26mm, ma non c'e' verso di trovarle decenti, solo roba per sedie. Compriamo cosi' 4 ruote con interasse 30, che apparentemente sembrano belle robuste, ma e' giusto l'apparenza, come leggerete in seguito. Stesso discorso per le viti autofilettanti e per le punte da trapano: sembrano belle, ma sono di qualita' medio bassa, sicuramente provengono dalla peggior regione della Cina.
 fattura mancante Pranzo alla Trattoria del Peso, nostro fornitore di fiducia per quanto riguarda la ristorazione. Io prendo tagliolini con crema di noci, Gianni agnolotti ricotta e spinaci con burro e salvia, poi di secondo entrambi prendiamo Carpaccio di pescespada con bagna cauda, una pietanza decisamente originale, dove la bagna cauda ricopre un sottilissimo carpaccio di pesce spada, al punto che potrebbe essere qualsiasi cosa ma si sente solo il gusto della bagna. Contorno di spinaci saltati in padella, ottimi. Acqua minerale in abbondanza, due caffe' e via, che abbiamo ancora da fare.
Lo scarico
Finalmente siamo a destinazione, nell'ampio parcheggio del Museo, dopo aver anche mangiato un buon pranzo.
Purtroppo la fortuna non ci assiste, e non appena arriviamo al Museo, inizia a piovere. Fortunatamente, accedendo dall'ingresso posteriore, abbiamo una zona in cui riusciamo a lavorare con il minimo fastidio per la pioggia.
La maggior parte del materiale viene scaricata senza problemi; grazie al fatto che la maggioranza dei terminali Olivetti sono nei loro imballi originali, possiamo comporre facilmente un pallet, che dopo essere stato filmato, puo' essere facilmente posizionato nell'area di primo magazzino del Museo.
La stampante Olivetti, come gia' detto, e' senza ruote. Lavoriamo un'ora e mezza per togliere le vecchie ruote e montare quelle nuove, ma al momento di mettere in piedi la stampante, una ruota si spacca subito, le altre appena sollecitate, cosi' siamo costretti a pallettizzare la stampante. Le ruote prese all'Obi sono veramente pessime, anzi, direi moleste, perche' fanno perdere inutilmente del tempo.
Alla fine la stampante deve essere posizionata su un pallet, e questa e' una sconfitta che brucia, se consideriamo 20 euro spesi per le ruote, un'ora e mezza di lavoro, benzina consumata, una punta rotta e mi sono anche ferito una mano.
L'ultima cosa da scaricare e' proprio l'Olivetti LSX3070, il pezzo piu' pesante e scomodo: fortunatamente abbiamo a disposizione le assi storiche, che ci accompagnano fin dal 1998, e che non ci hanno mai tradito. Sapientemente bloccate tra il paraurti del furgone ed una guida nel pavimento, rappresentano una rampa di scarico sicura e funzionale.
Sono da poco passate le cinque di pomeriggio quando chiudiamo le porte del Museo e ci apprestiamo a riconsegnare il furgone, dopo averlo riempito di carburante, come prevedono le condizioni di noleggio.
Ultime cose
Facciamo gasolio al furgone, prima di consegnarlo, presso uno dei due distributori che si trovano sulla circonvallazione di Biella, e che si fanno concorrenza a botte di centesimi, avendo sempre i prezzi piu' bassi della zona, ed infatti sono sempre strapieni; fortunatamente non e' un orario in cui c'e' in giro tanta gente, e non dobbiamo fare coda.
Ecco il furgone con il suo pieno, pronto per essere riconsegnato alla filiale Europcar di Biella.
L'avventura del furgone e' terminata. Il contachilometri segna 9588km, e siamo in perfetto orario, anzi, leggermente in anticipo, per la consegna.
Andiamo quindi a restituire il furgone alla Europcar di Biella, in Corso Europa 6; dobbiamo solo aspettare qualche minuto, perche' c'e' un altro cliente prima di noi, ma in pochissimo tempo chiudiamo la pratica di noleggio, senza nessun ulteriore addebito, visto che abbiamo riconsegnato il furgone tutto intero e con il pieno.
  Finalmente riprendo la mia fedele Carnival, anche se, dopo 4 giorni, sono ormai abituato al furgone, un Ducato 130, con il quale ormai ho preso una certa familiarita'. Dopotutto, guidare un furgone, non e' cosi' scomodo, specialmente quando si e' gia' abituati a guidare un'auto larga due metri :)
  Arriviamo a Novara, ed andiamo da me in ditta per consultare gli orari dei treni, visto che Gianni deve tornare a Bologna. Purtroppo le ferrovie stanno diventando a dir poco ridicole, al punto che ci sono combinazioni cosi' assurde di treni per cui l'unica possibilita' e' accompagnare Gianni direttamente in centrale a Milano. Anche questa soluzione si rivelera' inutile, perche' una bella coda in tangenziale ovest, alle 8 di sera, ci fa perdere quel poco tempo a disposizione per prendere un treno con cui si sarebbe arrivati ad un'orario decente in Bologna.
Ma non e' ancora finita ! Per me l'avventura e' conclusa, ma per Gianni no, che abbiamo lasciato a Milano....
Eh si'... Alberto (fin troppo gentile) mi ha lasciato all'ingresso della Stazione Centrale di Milano, che causa lavori Expo2015 trovo profondamente cambiata (in meglio) dall'ultima volta che ci sono stato. Me la giocavo sul filo dei minuti, e alla fine risulta impossibile poter prendere il Frecciarossa che mi faceva tornare a Bologna ad orario decente. Decido di andare a casa dei miei genitori, ad Olgiate Molgora in Brianza. (Per sicurezza li avevo allertati, durante il percorso in autostrada da Novara.)
Mattina, sveglia con calma ma non tardi. Ho trovato una combinazione che mi portera' a Bologna all'ora che mia moglie Michela esce dal lavoro. Riprendo quindi il treno verso Milano.
Arrivo alla Stazione Porta Garibaldi, anche lei decisamente modificata dai lavori Expo2015 (irriconoscibile... ma anche in questo caso molto migliorata). Il treno per Bologna è dalla Stazione Centrale, quindi via di Metro Linea 2...
Preso il biglietto per il Frecciarossa ho ancora un'oretta da attendere prima del treno. Ne approfitto per visitare la Stazione Centrale new style.
Il successivo viaggio è comodo e rapido, ed in buona parte lo passo collegato al wifi del Frecciarossa col mio netbook. Ossessione da PC? No.... Cumuli di email da smaltire! (In pratica quasi mai connesso ad Internet da martedì mattina.)
Arrivato alla Stazione Bologna Centrale devo andare verso il quartiere Borgo Panigale, dove lavora mia moglie (con cui tornero' a casa). La rete di bus bolognese è ottima e impiego poco tempo nonostante debba fare un cambio linea e sia sabato.
  Ore 17 del 10/09/2012. Houston, missione completa (casa dolce casa......)
Bilancio
  Resoconto spese di questo recupero
Data Descrizione Importo
27/08/2012 Autostrada Novara Ovest - Carisio 2,70
27/08/2012 Noleggio furgone 356,03
27/08/2012 Autostrada Carisio - Novara Ovest 2,70
28/08/2012 Autostrada Novara Est - Milano Tangenziale NordOvest 5,70
28/08/2012 Autostrata Milano Sud - Modena Nord 11,00
28/08/2012 Autostrada Bologna Casalecchio - Napoli Nord 38,80
28/08/2012 Direzione uscita Nocera Barriera  
28/08/2012 Gasolio 143,62
28/08/2012 Autogrill 16,20
28/08/2012 Cena presso il ristorante "La Casareccia" 75,50
29/08/2012 Hotel Diavin 60,00
29/08/2012 Traghetto Caronte Tourist 102,00
29/08/2012 Mancia bagarino biglietteria 3,00
29/08/2012 Gasolio 117,00
29/08/2012 Autostrada Messina Nord - S. Agata 6,10
29/08/2012 Autostrada S.Agata - Messina Nord 6,00
29/08/2012 Autostrada Messina Sud - Catania Nord 4,20
30/08/2012 Hotel Ares 85,00
30/08/2012 Autostrada Catania Nord - Messina Sud 4,20
30/08/2012 Gasolio Eni 132,00
30/08/2012 Autogrill 2,60
30/08/2012 Direzione entrata Nocera Barriera 2,10
30/08/2012 Gasolio Totalerg 100,00
30/08/2012 Autostrada Napoli Nord - Bologna Casalecchio 38,80
30/08/2012 Cena presso il ristorante "Carlo's" 73,90
31/08/2012 Autostrada Modena Nord - Milano Sud 11,00
31/08/2012 Autostrada Milano Tangenziale NordOvest - Carisio 8,30
31/08/2012 Brico Obi 22,49
31/08/2012 Trattoria del Peso 24,00
31/08/2012 Gasolio Eni Biella 92,00
31/08/2012 Autostrada Carisio - Novara Ovest 2,70
31/08/2012 Autostrada Novara Est - Milano Ghisolfa 4,60
31/08/2012 Autostrada Milano Ghisolfa - Novara Ovest 4,60
31/08/2012 Treno da Milano a Olgiate Molgora 3,40
01/09/2012 Treno da Olgiate Molgora a Milano 3,40
01/09/2012 Metropolitana da Porta Garibaldi a Centrale FS 1,50
01/09/2012 Treno Frecciarossa da Milano a Bologna 40,00
01/09/2012 Autobus Bologna 1,50
  Totale 1608,64
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